Giulio Cesare, l'uomo e il politico, dove il personale si confonde con il pubblico, e dove gli intrighi e le strategie per affossare l'amico-avversario gettano ombre sinistre sulla politica contemporanea. La regista Laura Angiulli rilegge il grande classico shakespeariano in "La congiura / Giulio Cesare", di cui ha curato anche la drammaturgia, per la compagnia napoletana Galleria Toledo, a Teatri di Vita a Bologna dall'8 al 10 dicembre.
Un grande classico di Shakespeare che approda in una coraggiosa riscrittura dei nostri tempi. "La congiura / Giulio Cesare" impreziosisce l'opera famosa con frammenti dal De Republica di Cicerone, che disegnano con preziosa testimonianza il dibattito politico-filosofico che proprio nei giorni in cui la congiura fu ordita e realizzata si presume abbia animato i circoli letterari di Roma. Il declino di uno Stato nel corpo della sua dirigenza: Roma, ma anche, come ricorda la regista Laura Angiulli, "la crisi dell'Inghilterra elisabettiana percepita nel travaglio di un passaggio politico dalle conseguenze oscure", fino ad arrivare a "tracce degli elementi nei quali si coagulano la sofferente stagione del nostro presente e le incerte soluzioni per il tempo a venire".
Laura Angiulli è direttrice artistica dal 1991 del centro di produzione Galleria Toledo. Ha curato drammaturgia e regia di circa 40 spettacoli di repertorio, tra cui Lo sposo l'ombra, Manuale di sopravvivenza, Temporale e alcuni lavori presentati recentemente a Teatri di Vita come Cassandra e Riccardo III. E' curatrice, inoltre, della sceneggiatura e regia di Tatuaggi, lungometraggio ispirato a Haute sourveillance di Jean Genet premiato alla Mostra del Cinema di Venezia.
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