Centocinquant'anni fa nasceva
Arnold Schönberg. Radicale e rigoroso, con gli allievi come con
se stesso, ebbe un influsso immenso sulle generazioni successive
di compositori grazie alle sue innovazioni musicali, prima tra
tutte le dodecafonia, un complesso metodo di organizzazione
delle note in chiave anti tonale. Per ricordare il celebre
compositore viennese, il gruppo di strumentisti che costituisce
la Spira Mirabilis è tornato a trovarsi lo scorso 10 dicembre
nella loro sede italiana di Formigine, nel modenese, per
preparare la Kammersymphonie N.1 del maestro e proporla in
pubblico il 15 dicembre alle 21 nell'Auditorium Spira Mirabilis
dellà cittadina emiliana che li accoglie da moltissimi anni.
"Commetteremmo un errore se riducessimo la musica di
Schönberg alla rigida disciplina della serialità - spiegano
dalla Spira - alla forma che regna sovrana sull'emozione e al
rapporto con il gusto del pubblico che potremmo definire
problematico. Anche Schönberg è stato giovane. E come tutti i
giovani della sua generazione era imbevuto di cultura musicale
tardo romantica e iper espressiva: è un espressionismo dalla
forza debordante che attraversa le composizioni giovanili di
Schönberg, tra le quali un ruolo di primo piano ricopre la
Kammersymphonie Op. 9, che la Spira Mirabilis suonerà per la
prima volta".
Musica complessa, manifesto delle avanguardie viennesi di
inizio Novecento, ma allo stesso tempo musica capace di
comunicare sentimenti e suscitare febbrili emozioni come forse
l'autore non sarebbe più riuscito a fare. "Perché lo facciamo?"
- Si domandano gli strumentisti, provenienti un po' da tutto il
mondo - La risposta è ciò che rende questo progetto unico per
noi. Noi non proviamo per preparare un concerto. Proviamo per
apprendere e costruire un'interpretazione condivisa della
partitura. Il tempo che passiamo insieme studiando e
sperimentando è la ragione dell'esistenza di Spira Mirabilis".
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