STRASBURGO - Il Parlamento europeo ha condannato fermamente le continue restrizioni ai diritti fondamentali in Egitto e ha denunciato le autorità egiziane per aver ostacolato le indagini sulla morte di Giulio Regeni. Nella risoluzione approvata oggi per alzata di mano, i deputati hanno criticato duramente la recente repressione e le restrizioni ai diritti fondamentali in Egitto, in particolare la libertà di espressione, sia online che offline, e di associazione, e lo Stato di diritto.
In riferimento all'assassinio, nel 2016, dell'assistente di ricerca italiano Giulio Regeni, il Parlamento ha ribadito l'invito alle autorità egiziane a fare luce sulla sua morte e a chiamare i responsabili a risponderne. Denunciando la mancanza di un'indagine credibile e di un'assunzione di responsabilità sul rapimento, tortura e assassinio del ricercatore italiano, i deputati hanno ricordato che il parlamento italiano ha sospeso le relazioni diplomatiche con il parlamento egiziano e ha chiesto ai parlamenti dei Paesi Ue di seguirne l'esempio in segno di solidarietà.
Per il Parlamento europeo, la situazione dei diritti umani in Egitto giustifica un riesame delle relazioni con il Paese e del sostegno finanziario al paese della Commissione, che dovrebbe limitarsi a sostenere la società civile. I deputati hanno sollecitato a subordinare ulteriori cooperazioni con l'Egitto alla realizzazione di progressi nel riformare le istituzioni democratiche e hanno ribadito l'appello agli Stati membri a sospendere le esportazioni verso l'Egitto di tecnologie di sorveglianza e altre attrezzature di sicurezza che potrebbero facilitare gli attacchi contro i difensori dei diritti umani e gli attivisti.
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