BRUXELLES - "L'Ue sta diventando sempre più uno strumento di forze radicali che vorrebbero realizzare una trasformazione culturale e religiosa per arrivare alla costruzione di un'Europa senza nazioni". Questa una delle accuse lanciata all'Unione nella 'Carta dei valori europei' firmata a Bruxelles da 16 partiti della destra europea, tra cui la Lega, Fratelli d'Italia, il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, l'austriaco Fpoe e l'ungherese Fidesz di Viktor Orban.
"La cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli Stati europei, sul rispetto dell'eredità giudaico-cristiana dell'Europa e sui valori comuni che uniscono le nostre nazioni, e non puntando alla loro distruzione".
"Riaffermiamo la nostra convinzione che la famiglia è l'unità fondamentale delle nostre nazioni - si legge -. La politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all'immigrazione di massa".
"L'uso delle strutture politiche e delle leggi per creare un superstato europeo e nuove forme di struttura sociale è una manifestazione della pericolosa e invasiva ingegneria sociale del passato, situazione che deve indurre ad una legittima resistenza".
"L'iperattivismo moralista che abbiamo visto negli ultimi anni nelle istituzioni dell'Ue ha portato allo sviluppo di una pericolosa tendenza ad imporre un monopolio ideologico", prosegue il testo.
"Tutti i tentativi di trasformare le istituzioni europee in organismi che prevalgono sulle istituzioni costituzionali nazionali creano confusione, minano il senso dei trattati, mettono in discussione il ruolo fondamentale delle costituzioni degli Stati membri, e le controversie sulle competenze che ne derivano sono di fatto risolte con la violenta imposizione della volontà di entità politicamente più forti su quelle più deboli. Tutto ciò distrugge le basi per il funzionamento della comunità europea come comunità di nazioni libere", si legge nella 'Carta dei valori europei'. "Noi crediamo che il consenso debba rimanere il mezzo fondamentale per raggiungere una posizione comune nell'Unione. I recenti tentativi di aggirare questa procedura o le idee sulla sua abolizione minacciano di escludere alcuni paesi dall'influenza sul processo decisionale e di trasformare l'Unione in una forma speciale di oligarchia - si accusa nel testo -. Questo potrebbe portare all'annullamento di fatto degli organi costituzionali nazionali, compresi i governi e i parlamenti, ridotti alla funzione di approvare decisioni già prese da altri".
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