BRUXELLES, 02 MAG - "In Europa cercheremo in tutti i modi di portare avanti una politica che rimetta assieme il gruppo dei Popolari con quello dei Socialisti. Va ritessuto quel filo e noi abbiamo la responsabilità di farlo facendo un buon risultato alle Europee". Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite del forum dedicato al futuro dell'Europa organizzato dall'ANSA in collaborazione con la rappresentanza in Italia dell'Europarlamento. Per il senatore di Azione, infatti, "con la bipolarizzazione in Europa si stanno aprendo grandi spazi per i liberali.
Il Ppe sta slittando a destra, ci sono tentativi di fare accordi con Ecr, che è il gruppo della Meloni. Mentre i Socialisti stanno slittando a sinistra, soprattutto sui temi ambientali. La transizione ecologica va governata, bisogna capire cosa si può fare senza disintegrare il tessuto produttivo". Soffermandosi invece sulle priorità sulle quali, da qui alla fine della legislatura, dovrebbe investire la Commissione guidata da Ursula von der Leyen, Calenda ha sottolineato in particolare due punti. "Investiamo sugli scudi anti-missilistici sul modello israeliano.
La Germania lo sta facendo, ma per conto suo", ha spiegato l'ex ministro dello Sviluppo Economico secondo il quale, più in generale, la politica industriale europea "non può essere fatta solo di deroghe agli aiuti di Stato". Inoltre, Calenda ha auspicato che, nei prossimi mesi, ci sia "una cabina di regia tra i grandi Paesi europei, tra gli 'Stati membri plus' affinché si capisca a quali pezzi di sovranità siamo disposti a rinunciare. Questo - ha osservato - è un lavoro che non può partire dalla Commissione von der Leyen".
"Noi siamo il partito più votato dai giovani ma non è con queste proposte di giovanilismo che si risolve il problema. Io sono per fare corsi obbligatori di educazione istituzionale, non civica, su come funziona l'Europa in modo che chi arriva a 18 anni abbia la maturità e la competenza per poter scegliere con consapevolezza. Una volta fatto questo lavoro per tutti i diciottenni, allora potremo pensare di abbassare ai sedicenni". L'ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, rispondendo a una domanda sull'ipotesi di far votare i sedicenni alle prossime europee, durante il forum Ansa dedicato al futuro dell'Europa, organizzato in collaborazione con la rappresentanza in Italia dell'Europarlamento. "Ora il dramma è che i giovani non ci vanno proprio a votare - ha aggiunto- E succede un po' perché sono disgustati, un po' perché a scuola non si insegna tantissimo l'educazione istituzionale o si pensa che è una roba sporca, tanto non cambia niente ecc ecc. Io credo che non è diminuendo l'età che si risolve il problema".
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