BRUXELLES - La genitorialità stabilita da un Paese Ue dovrebbe essere riconosciuta automaticamente in tutta l'Ue indipendentemente da come un bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha: è quanto chiede l'Eurocamera in una relazione approvata con 366 voti contrari 145 e 23 astensioni. Stando al testo, il non riconoscimento di tale certificato deve essere possibile solo per motivi rigorosamente definiti e dopo una valutazione individuale, per evitare discriminazioni. Non passa le richiesta di reiezione del testo, proposta da Id, la famiglia europea della Lega.
Secondo quanto previsto nel testo dell'opinione approvato dagli eurodeputati, quando si tratta di stabilire una genitorialità a livello nazionale i Paesi Ue potranno continuare a decidere se accettare situazioni specifiche, come ad esempio la maternità surrogata, ma saranno tenuti comunque a riconoscere la genitorialità così come stabilita da un altro Paese dell'Ue, indipendentemente da come il bambino è stato concepito, è nato o dal tipo di famiglia che ha.
Stando al testo gli Stati membri inoltre avranno la possibilità di non riconoscere la genitorialità se manifestamente incompatibile con l'ordine pubblico e solo in casi ben definiti. Ogni situazione infatti dovrà essere considerata individualmente per garantire che non vi siano discriminazioni, ad esempio nei confronti dei figli di genitori dello stesso sesso.
Gli eurodeputati infine i hanno approvato l'introduzione del certificato europeo di filiazione, volto a ridurre la burocrazia e a facilitare il riconoscimento della genitorialità in tutta l'Ue. Pur non sostituendo i documenti nazionali, tale certificato potrà essere utilizzato al loro posto e sarà accessibile in tutte le lingue dell'Ue e in formato elettronico.
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