BRUXELLES - "Il Consiglio dovrebbe adottare una decisione per includere i discorsi e i crimini d'odio tra i reati penali ai sensi dell'articolo 83(1) del Tfue (i cosiddetti "crimini dell'Ue") entro la fine dell'attuale legislatura: è quanto prevede il Parlamento europeo nella relazione adottata giovedì con 397 voti a favore, 121 contrari e 26 astensioni. I crimini dell'Ue sono reati di natura particolarmente grave con una dimensione transfrontaliera, per i quali il Parlamento e il Consiglio possono stabilire norme minime per definizione della fattispecie e le corrispondenti sanzioni. Il testo mira inoltre a garantire una protezione universale per tutti, con particolare attenzione a persone, gruppi e comunità vulnerabili. Attualmente, le leggi penali degli Stati membri trattano i discorsi e i crimini d'odio in modi diversi, mentre le norme a livello europeo si applicano solo quando tali crimini sono commessi sulla base della razza, del colore della pelle, della religione, dell'ascendenza o dell'origine nazionale o etnica.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA