Procedure più rigide e armonizzate per l'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) in Ue. È la posizione adottata dalla commissione Libertà civili del Parlamento europeo che ha approvato - con 32 voti a favore, 24 contrari e 4 astensione - il testo sulla proposta presentata nel 2023 dalla Commissione europea per facilitare la cooperazione tra le autorità nazionali per la protezione dei dati nella risoluzione delle controversie, in particolare in casi di spicco come le indagini su Meta, Amazon e TikTok.
Il testo adottato dagli eurodeputati stabilisce norme comuni per il trattamento dei reclami e per i diritti delle parti coinvolte, ad esempio il diritto di essere ascoltati e di accesso agli atti. I deputati sottolineano che "le parti hanno diritto a un trattamento paritario e imparziale, indipendentemente da dove sia stata presentata la denuncia". Gli europarlamentari chiedono di fissare scadenze specifiche per le autorità di regolamentazione per gestire i reclami, compresi i casi transfrontalieri complessi, e puntano a dare più potere ai ricorrenti come gli attivisti della privacy e i gruppi di consumatori.
Le modifiche introdotte nella commissione parlamentare, promosse dal deputato leader dei Verdi tedeschi Sergey Lagodinsky, sono stata ampiamente criticata dalle lobby del tech, che le vedono come un cambiamento drastico al Gdpr che minerebbe i diritti fondamentali delle aziende sotto inchiesta. Il testo dovrà ora essere approvato dalla plenaria del Parlamento europeo, mentre i governi stanno ancora negoziando la loro posizione. Successivamente prenderanno il via le trattative tra le istituzioni Ue per arrivare all'accordo finale.
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