BUCAREST, 06 MAR - "Lunedì pomeriggio organizzerò questo incontro" con il direttore generale della Fao e il direttore esecutivo del Pam "per coordinare meglio gli aiuti umanitari che passano attraverso le organizzazioni che hanno sede a Roma, da inviare a Gaza": Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani soffermandosi sull'iniziativa 'Food for Gaza', a margine del Congresso del Ppe sottolineando la necessità di "accelerare" e "migliorare, anche nei modi" gli aiuti per Gaza.
L'iniziativa Food for Gaza mira a portare a Roma un "tavolo per la pace" dedicato a collaborare con Israele e l'Autorità nazionale palestinese nel momento in cui la guerra si fermerà. A tal fine l'Italia ha istituito un tavolo di coordinamento insieme a Fao, Pam, e Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, per avviare l'iniziativa umanitaria coordinata e agevolare l'accesso degli aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza.
Tra i principali obiettivi dell'iniziativa c'è quello di capire cosa è necessario fare per essere pronti al momento del cessate-il-fuoco e far ripartire agricoltura e allevamenti. La guerra ha devastato più della metà dei campi coltivati, ha colpito pozzi d'acqua e allevamenti di bovini e ovini. Si tratta, perciò, non solo di un'operazione finalizzata a portare immediatamente aiuti alimentari, ma anche costruita per pensare come riabilitare agricoltura e allevamenti di animali.
La situazione umanitaria e l'ordine civile a Gaza, si ricorda, sono oramai al collasso. Nel Nord, circa 300.000 persone non riescono più a ricevere, su base continuativa, aiuti umanitari, e in particolare cibo. I pochi convogli umanitari che si sono recati nel nord sono stati oggetto di assalti da parte di bande armate di ignoti. Il conflitto ha causato un drammatico livello di insicurezza alimentare, il cui deterioramento potrebbe portare a una carestia nell'arco di due mesi con conseguenze ancora più tragiche per i civili, a partire da donne e bambini. Circa il 50% della popolazione si trova in una situazione di emergenza alimentare, con almeno una famiglia su quattro - più di mezzo milione di persone - che versa oggi in condizioni catastrofiche o simili alla carestia. L'85% della popolazione del territorio è stata costretta a lasciare le proprie case a causa della grave carenza di cibo, acqua pulita e medicine, mentre il 60% delle infrastrutture è stato danneggiato o distrutto.
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