BRUXELLES, - Gli ambasciatori dell'Ue hanno concordato un nuovo compromesso per estendere le misure commerciali all'Ucraina (ATM) garantendo un approccio equilibrato tra il sostegno a Kiev e la protezione dei mercati agricoli dell'Ue. Lo annuncia la presidenza belga. Il compromesso sarà ora presentato all'Eurocamera in vista di un "rapido accordo".
Il compromesso, a quanto si apprende, rimane invariato rispetto a quello concordato la scorsa settimana in sede di trilogo, con un'aggiunta però importante: il periodo di riferimento utilizzato per l'attivazione del meccanismo di salvaguardia verrebbe esteso "al secondo semestre del 2024". La Commissione poi "rafforzerebbe" alcuni termini della sua dichiarazione. Poiché però si tratta di un cambiamento rispetto a quanto concordato provvisoriamente con il Parlamento la scorsa settimana, ora si dovrà chiedere nuovamente la sua approvazione. "Il nuovo accordo, va detto, è un passo avanti verso il mandato negoziale del Parlamento Europeo", nota però una fonte diplomatica.
Adesso si dovrà procedere spediti per far sì che le misure possano essere estese in tempo per il 6 giugno, quando scade l'attuale proroga. "Questa appare come l'ultima mediazione possibile", sottolinea un altro diplomatico europeo, precisando che molti Stati membri "non sono disposti a ulteriori concessioni nel senso voluto sia dal Parlamento che da alcuni Paesi". L'Italia - sempre a quanto si apprende - ha preso la parola al Coreper e ha sottolineato la propria flessibilità per prendere in dovuta considerazione sia i bisogni dell'Ucraina che le preoccupazioni espresse dagli altri Stati membri e dal settore agricolo, come peraltro evidenziato dallw conclusioni del Consiglio Europeo.
L'Italia ha quindi appoggiato la proposta della presidenza belga (con l'estensione del periodo di riferimento) e ha "chiesto e ottenuto" una dichiarazione della Commissione per un monitoraggio rafforzato degli impatti delle importazioni di grano e cereali dall'Ucraina (con l'attivazione delle salvaguardie generali anche se i problemi che si dovessero verificare riguardassero solo uno Stato membro).
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