BRUXELLES - "Il punto di partenza sarà la cooperazione con Socialisti e liberali. Le tre grandi famiglie politiche Ue hanno l'enorme responsabilità di stabilizzare e guidare l'Europa. Per noi, questo sarà il punto di partenza. Prima ascoltiamo cosa hanno da dire gli elettori". Lo sottolinea, in un'intervista al quotidiano greco Kathimerini, il leader del Ppe Manfred Weber. Sulla candidatura di Ursula von der Leyen, Weber rimarca: "Ogni partito democratico deve rispettare il vincitore delle elezioni. Se il Ppe arriverà primo, avremo il legittimo diritto di presentare il nostro candidato principale come nuovo presidente della Commissione".
"Il Ppe esprime von der Leyen, che ha guidato la Commissione in modo eccellente negli ultimi cinque anni come prima donna presidente, cosa che mi rende orgoglioso. Insieme a Roberta Metsola, abbiamo due donne alla guida delle istituzioni europee, garantendo l'equilibrio di genere con due donne forti al timone, una proveniente dal più piccolo Paese dell'Ue, Malta, e l'altra dal più grande, la Germania, assicurando anche l'equilibrio geografico. Alla luce di ciò, il messaggio a tutti gli oppositori e ai partner democratici è: rispettate il risultato delle elezioni. Se vinciamo, abbiamo il diritto di presentare un candidato in base al risultato", ha sottolineato Weber al quotidiano ellenico.
"Il mio secondo messaggio è che dopo le elezioni, come presidente del Ppe e come candidata presidente della Commissione Ursula von der Leyen, parleremo a tutti i partiti democratici delle loro idee. Il punto di partenza sarà la cooperazione con Socialisti e liberali", ha aggiunto il capogruppo e presidente del Ppe. E, sul programma, Weber ha sottolineato: "Per noi ci sono due elementi per i prossimi cinque anni. In primo luogo, fare tutto il possibile per mantenere la prosperità, rafforzare l'economia e aumentare la competitività dell'Europa. In secondo luogo, la più grande promessa dell'Europa è la pace. Non possiamo più garantirlo in tutta Europa a causa della guerra in Ucraina, ma almeno all'interno dell'Unione sì. Ecco perché abbiamo bisogno di un pilastro di difesa, per difendere il nostro continente".
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