BRUXELLES - "Nel mondo ci si muove col Gps, l'Europa di Von der Leyen usa invece ancora la bussola.
Le ricette presentate oggi dalla Commissione europea nel rapporto 'Bussola per la competitività' sono un minestrone di vecchie ricette neo-liberiste che non hanno già funzionato né per l'economia né per i cittadini".
Lo scrivono Pasquale Tridico e Gaetano Pedullà, europarlamentari del Movimento 5 Stelle, in una nota congiunta. "La chiave portante del documento è la deregulation, dimenticando però che molte di queste norme sono arrivate per proteggere l'ambiente, difendere i diritti dei cittadini o più semplicemente per uniformare il mercato interno. La semplificazione amministrativa, pur necessaria in molti casi, non può essere considerata come una manna dal cielo che magicamente riporterà lo sviluppo e aumenterà la prosperità della nostra società. Senza la spinta degli investimenti questo roboante piano rimane una scatola vuota che allargherà, anziché accorciare, il divario di competitività fra l'economia europea e quella degli Stati Uniti e della Cina che stanno investendo molto più di noi nell'innovazione tecnologica e nella transizione verde", scrivono gli eurodeputati. "Non ci si può affidare ai soli capitali privati, servono fonti alternative di finanziamento pubblico per colmare i deficit di investimento ed è illusorio pensare di affidarsi alle sole cartolarizzazioni per reperire risorse. Abbiamo proposto l'istituzione di un nuovo fondo Sure per difendere l'industria dell'automotive e proteggere i posti di lavoro, ma di questo non c'è traccia nella bussola della Commissione. Se non cambia registro l'Ue andrà a sbattere, ritorniamo allo spirito del Next Generation Eu", conclude la nota.
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