BRUXELLES - L'industria dei media europei accoglie con favore la sentenza della Corte d'appello di Parigi che conferma l'obbligo per Google di negoziare con gli editori un'equa retribuzione per i contenuti condivisi online. Così in una nota News Europe Media, organizzazione che rappresenta l'industria dei media europei. "Siamo soddisfatti di vedere che Google non è al di sopra della legge e che dovrà impegnarsi per proporre agli editori dei compensi equi - ha detto Wout van Wijk, direttore esecutivo di News Media Europe -. Speriamo che la sentenza crei un precedente sul fatto che il diritto d'autore è uno strumento di negoziazione onesto e applicabile per riequilibrare i rapporti tra i produttori di contenuti giornalistici e i distributori online".
"Adesso abbiamo una sentenza che dichiara che Google deve condividere con gli editori i ricavi diretti e indiretti che ottiene dalla pubblicazione di notizie, oltre a delle indicazioni precise sulle negoziazioni". Così in una nota Angela Mills Wade, direttrice esecutiva del Consiglio degli editori Ue (Epc). "La sentenza della Corte d'appello di Parigi - ha aggiunto Mills Wade - conferma che Google deve negoziare con gli editori sulla base dei diritti connessi al diritto d'autore secondo la legge francese" una giusta retribuzione per i contenuti condivisi online.
La decisione della Corte è dunque considerata una vittoria per gli editori francesi, l'Alleanza della stampa di informazione generale (Apig), l'Agence France Presse (Afp) e il sindacato degli editori delle riviste impegnati nella battaglia giudiziaria contro Google. Inolte, l'Epc sottolinea l'impegno dimostrato anche dal ministro per l'Economia francese, Bruno Le Maire, e dai rappresentanti dei media. "E' un precedente importante, che conferma l'integrità dei diritti connessi come stabilito dalla direttiva Ue sul diritto d'autore" conclude Angela Mills Wade.