BRUXELLES - Le industrie ad uso intensivo di diritti di proprietà intellettuale (Dpi) contribuiscono al 45% del Pil dell'Ue e al 93% delle esportazioni europee. Ma solo il 9% delle Pmi Ue registra i Dpi. E' partendo da questi numeri che la Commissione Ue ha deciso di presentare un piano d'azione sulla proprietà intellettuale che ha l'obiettivo di sostenere le Pmi nella ripresa e nelle transizioni verdi e digitali aiutandole ad ottimizzare i risultati ottenibili grazie alla loro inventiva e creatività.
"L'Europa ospita alcuni dei più grandi innovatori a livello mondiale, ma le aziende non sono ancora pienamente in grado di proteggere le proprie invenzioni" ha osservato il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton. In particolare, la strategia punta alla protezione dei Dpi per promuoverne l'utilizzo da parte delle imprese, contrastare la contraffazione, facilitarne la condivisione in tempi di crisi, per rendere più semplice l'aggiornamento delle tecnologie e combattere pratiche sleali di Paesi terzi.
Nel dettaglio, l'Ue propone di migliorare i certificati supplementari di protezione (Spc) per i brevetti dei farmaci, i prodotti fitosanitari, aggiornare la tutela del design e rafforzare la protezione delle indicazioni geografiche. Mentre rispetto alle nuove tecnologie e all'intelligenza artificiale, l'Ue chiede ai Paesi di implementare rapidamente un sistema unico di brevetti. Inoltre, a sostegno delle Pmi, particolarmente colpite dal coronavirus, l'Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) ha stanziato 20 milioni di euro per assistere le imprese nell'utilizzo dei Dpi.