LONDRA - Sono 29, secondo dati ufficiosi riferiti da Sky con lo scrutinio del voto britannico per le Europee agli sgoccioli, i seggi destinati al Brexit Party di Nigel Farage alla prossima assemblea di Strasburgo: un numero che in base alle stime attuali ne farebbe il più grande gruppo nazionale con la Cdu/Csu tedesca e subito davanti alla Lega. Il Brexit Party si attesta attorno al 33% finale - sempre secondo Sky -, seguito da LibDem al 21 (16 seggi), Labour poco sopra il 14 (10 seggi), Verdi (12% e 7 seggi) e Tory (9% e 4 seggi).
Dei 70 seggi spettanti alla Gran Bretagna a Strasburgo fino a che la Brexit non sarà formalizzata, ve ne sono inoltre tre accreditati agli indipendentisti scozzesi dell'Snp (che concentrano il loro 3% nazionale in Scozia dove si confermano primo partito con il 39% dei voti). E uno agli indipendentisti gallesi del Plaid Cymru, secondi dietro al Brexit Party, ma davanti al Labour, nel piccolo Galles. Zero seggi infine sia per gli euroscettici storici dell'Ukip, ormai orfano di Farage, sia per i neonati eurofili di Change Uk (gruppo centrista formato da transfughi di Labour e Tory), entrambi fermatisi a un 3,5% di consensi nazionali. Restano poi da assegnare i 3 seggi dell'Irlanda del Nord, che ha votato con un sistema elettorale diverso e in un panorama dominato esclusivamente da partiti locali (come gli unionisti del Dup, i repubblicani dello Sinn Fein o i socialdemocratici nordirlandesi) e da candidati indipendenti.
"Una grande vittoria per il Brexit Party". Così Nigel Farage commenta ai microfoni di SkyNews il risultato del suo partito nel voto britannico alle Europee, sottolineando "la notte terribile dei Tory" e il risultato negativo anche del Labour, fra l'altro in aeree prevalentemente brexiteer come "il Galles e il nord dell'Inghilterra". "Si è trattata di una sveglia" da parte degli elettori, "di un messaggio chiaro, spero che Westminster lo raccolga", aggiunge Farage invocando un posto ora al tavolo dei negoziati con Bruxelles per il suo partito, come garante dell'uscita di Londra dall'Ue "entro il 31 ottobre" senza ulteriori rinvii.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA