BRUXELLES - L'Italia e' un ''esempio da seguire'' per quanto riguarda le quote rosa nei consigli di amministrazione (cda) delle societa': ne e' convinta la commissaria Ue alla Giustizia, Viviane Reding, che ha ospitato oggi a Bruxelles le parlamentari Lella Golfo e Alessia Mosca per fare il punto su questo tema in vista della fine della consultazione pubblica lanciata dall'esecutivo Ue su questo argomento all'inizio di marzo.
''Per me l'Italia e' un esempio da seguire in questo campo, perche' ha fatto la legge e quindi e' stato messo in moto un meccanismo'', ha detto Reding nel corso di una conferenza stampa congiunta con Golfo e Mosca. ''Avere piu' donne alla guida delle imprese non rappresenta un costo, ma un guadagno economico - ha aggiunto -. Le donne fanno sul serio e insieme possiamo farcela''.
Il 5 marzo, ha ricordato la commissaria, la Commisisone Ue ''ha avviato una consultazione per scoprire cosa pensa il pubblico di un maggiore ruolo delle donne nella vita politica ed economica della Ue perche' e' importante andare in questa direzione''. E poi: ''Se guardiamo alla realta', a quante donne siedono nei cda delle aziende, siamo molto delusi: In media, in Europa solo il 14% dei membri dei cda di aziende quotate sono donne e nei cda italiani, prima della legge sulle quote rosa, questa percentuale era del 6%''.
Da parte sua, Mosca ha sottolineato che, ''nonostante la legge entrera' in vigore, a tutti gli effetti, nel mese di agosto 2012, ci sono gia' dei segnali molto positivi di un aumento significativo della percentuale di donne che sono entrare in importanti cda''. I dati definitivi si sapranno solo a fine maggio, ha aggiunto, ''ma riteniamo con una certa sicurezza che ci sara' un aumento di oltre 10 punti percentuali, cioe' un salto di percentuale che non si era mai visto nel corso degli anni precedenti, quando l'incremento annuo era di mezzo punto percentuale''.
''Avere questa legge, che ho chiamato epocale, significa che fra non molto avremo quasi 638 donne in piu' nei cda, quando pensate che oggi ce ne sono solo 187 - ha commentato Golfo -.
Significa che avremo ancora quasi 400 donne nelle societa' controllate, almeno per il primo mandato''.
Quindi, ha sottolineato, ''per l'Italia io sono felice, anche perche' siamo sempre il fanalino di coda ma almeno in questo possiamo dire di essere stati proprio avanti un po' anche ad altri paesi della comunita' europea''.