BRUXELLES - Le dichiarazioni di Mario Borghezio alla trasmissione “La zanzara” di Radio 24 hanno suscitato una valanga di condanne da parte di altri membri del Parlamento Ue. L’eurodeputato leghista ha affermato che alcune delle idee dell’assassino norvegese Anders Behring Breivik “sono buone e in qualche caso ottime”. “Sono posizioni che collimano al 100% con molte di quelle espresse dai movimenti che vincono le elezioni tutte le volte che si vota in Europa”, ha detto.
OFFENDE LA SOFFERENZA DEI NORVEGESI - Le dichiarazioni di Mario Borghezio “sono il segno che si sta oltrepassando la linea rossa non solo della democrazia, ma anche della civiltà. Esse sono anche il sigillo di una politica che da anni calpesta i valori fondamentali della nostra società, con conseguenze sempre più imprevedibili”. Così hanno commentato, in una nota, i capidelegazione al Parlamento europeo Niccolo' Rinaldi (Idv) e David Sassoli (Pd) le dichiarazioni rilasciate dall’eurodeputato della Lega Nord.
“Che un'esponente della maggioranza - continua la nota - si esponga con tali dichiarazioni apologetiche di uno dei più crudeli atti di terrorismo è una vergogna per tutti noi. Inoltre il ruolo europeo di Borghezio costituisce un’onta per le istituzioni Ue, con parole e pensieri che rappresentano una profonda offesa alla sofferenza e alla dignità del popolo norvegese. Una maggioranza e un partito che si rispettino - concludono - non dovrebbero esitare un attimo per chiedere a Borghezio le sue dimissioni”.
PAROLE INDEGNE DI UN PAESE CIVILE – “Le parole di Mario Borghezio sulle idee di Breivik sono indegne di un Paese civile e incompatibili con la responsabilità legata alla sua carica di parlamentare europeo. Giustificare e anzi esaltare le idee di chi ha compiuto un atto così orribile e assurdo da annichilire, non va solo contro la propria carica istituzionale ma anche contro l’elementare senso di rispetto per le vittime, il dolore dei loro familiari, la Norvegia, paese in questo momento sconvolto dai fatti di Oslo”. Lo afferma Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo. “. Hanno niente da dire - conclude Pittella - la Lega e la maggioranza davanti al delirio del loro iscritto e alleato?”.
TOGLIERE MEGAFONO A BORGHEZIO – “Per prevenire e combattere Borghezio e i suoi simili bisogna isolarli e togliere loro il megafono”. A dirlo è l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani. “Da troppo tempo - afferma Serracchiani - Borghezio porta avanti una campagna di propaganda razzista virulenta e astutamente strumentale. Purtroppo conosciamo bene i riferimenti ideologici di questo personaggio, che ha costruito la sua carriera politica sull’estremismo di destra e sul calcolo della provocazione antislamica. Molto meglio lo conoscono i dirigenti della Lega che per anni gli hanno concesso ampi spazi di manovra, nomine e candidature alle più alte cariche, ed è quindi in primo luogo alla Lega - sottolinea - che va attribuita la responsabilità di parole che, probabilmente, configurano un reato di istigazione all'odio razziale”.
Secondo l’esponente democratica, “ora nella Lega c’è chi sente il bisogno di prendere le distanze da Borghezio, autore riconosciuto di atti di violenza e apologeta di massacratori del calibro di Mladic. Diciamo che era ora ma che non basta: un partito che partecipa alla dialettica democratica italiana ed europea non può tollerare al proprio interno chi lavora esplicitamente - conclude - contro i principi su cui si fondano le nostre comunità”.
POLEMICHE SU BREIVIK ANCHE IN FRANCIA - Polemiche in Francia contro un candidato del Fronte Nazionale (Fn) di estrema destra di Marine Le Pen, che sul suo blog ha fatto l'apologia di Anders Behring Breivik, il norvegese responsabile dei massacri di Oslo e Utoya. Il Mrap, il movimento antirazzismo, ha annunciato che sporgera' denuncia per ''incitamento all'odio razziale''. Ieri, sul suo blog, battezzato 'la valigia o la bara', Jacques Coutela, candidato del Fn alle cantonali dello scorso marzo, dipingeva Breivik come un ''resistente, un'icona, un nuovo Carlo Martello in lotta contro l'invasione musulmana'', racconta in una nota lo stesso Mrap, riferendo che la denuncia verra' depositata nei prossimi giorni a Parigi.
In un articolo intitolato 'Il primo difensore dell'Occidente. Chiamatelo Carlo Martello', firmato dallo stesso Coutela, era inoltre scritto che ''il motivo dell'azione terroristica del nazionalista norvegese e' combattere l'invasione musulmana''. E ancora: ''Facciamo di questo resistente un'icona''. Parole pesantissime, che rischiano di mettere in difficolta' Marine Le Pen, candidata alle presidenziali del 2012. Tanto che oggi il diretto interessato ha rimosso i post 'incriminati' ed e' corso ai ripari: ''Non ho mai scritto quelle parole, le ho trovate su Internet e le ho pubblicate sul mio blog, per informare'', ha assicurato all'agenzia France Presse. Il candidato del Fn dice anche di non giustificare ''il terrorismo, da ovunque esso venga, anche se viene dalle mie stesse idee''. ''Penso che ce ne saranno altri'', ha affermato ancora, riferendosi agli attacchi di Oslo, che hanno causato la morte di 76 persone.
In un nuovo post pubblicato oggi, Coutela corregge un po' il tiro: Breivik, afferma, non e' ''un'icona, ma semplicemente un visionario davanti all'aumento dell'islamizzazione in Europa''. Oggi, il Mrap e' anche tornato ad accusare il Fn e la Destra popolare, l'ala piu' 'dura' del partito del presidente Nicolas Sarkozy, di far ''soffiare un vento cattivo sulla democrazia''. Furioso per essere stato indirettamente associato al massacri di Oslo, ieri il partito della Le Pen - che ha condannato ufficialmente la strage di Oslo - ha denunciato una ''manipolazione''.
ESTREMA DESTRA OLANDESE PRENDE DISTANZE - Il capo dell'estrema destra olandese Geert Wilders ha dichiarato che il fatto che Anders Behring Breivik abbia usato lo schermo della lotta contro l'islamizzazione dell'Europa per giustificare la strage di venerdi' scorso in Norvegia rappresenta ''una mistificazione'' del movimento anti-Islam mondiale, le cui idee sono pacifiche. In un comunicato pubblicato sul sito internet del suo partito (il Pvv), Wilders ''respinge tutte le responsabilita'' della sua forza politica e sue personali nel massacro di venerdi, attribuendolo ad uno ''psicopatico solitario patentato''.
Wilders, noto per le sue posizioni xenofobe e anti-islam, prende le distanze da Breivik dicendosi ''disgustato'' dal fatto che nel manifesto di 1.500 pagine diffuso sul web nel giorno della strage, l'assassino norvegese citi sia lui che il suo partito. ''Noi siamo democratici nell'anima'', assicura Wilders. ''Il Pvv non ha mai fatto appello alla violenza e non lo fara' mai. Noi crediamo nel potere delle urne e nella saggezza degli elettori. Non nelle bombe e nei fucili'', conclude Wilders.
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