"Nel 2022 il governo Meloni ha
scelto una manovra recessiva, puntando a smantellare le misure
che avevano generato una crescita virtuosa come il Superbonus al
100% e i presidi di difesa del potere di acquisto dei cittadini
più poveri come il reddito di cittadinanza, e adesso raccoglie
il frutto amaro di un'Italia ferma". Così Fabio Massimo
Castaldo, europarlamentare e coordinatore del Comitato per i
rapporti europei e internazionali del Movimento 5 Stelle.
"È evidente che bisogna imparare e rimediare ai propri
errori: ci aspettiamo dunque che il governo cambi registro e
metta in cantiere per fine anno una manovra 2023 espansiva che
risponda alle esigenze delle imprese e delle famiglie. I dati
del secondo trimestre del PIL rappresentano d'altronde già un
campanello d'allarme inquietante soprattutto se paragonati alla
media Ue e al valore registrato nei principali Paesi come
Germania e Francia", prosegue Castaldo.
"Con nuova austerity aggraveremmo la nostra posizione.
Inoltre, anziché isolarsi in Europa facendo sponda con i Paesi
di Visegrad, il governo Meloni cerchi di coltivare un dialogo
profondo in particolare con Germania, Francia e Spagna per
mettere all'angolo chi ha ancora nostalgia dell'austerity e
punta a riportarla con la riforma del Patto di Stabilità e
crescita. Noi ci batteremo con forza contro ogni tipo di
politica recessiva, il valore della stabilità dei conti può e
deve convivere con politiche di sviluppo sostenibile", conclude
l'eurodeputato.
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