BRUXELLES - "Di fronte alla ‘guerra tecnologica’ di Stati Uniti e Cina, l'Europa deve porre le basi della sua sovranità per i prossimi 20 anni" e "la prima tra le maggiori sfide è la nostra sovranità digitale, che si basa su tre pilastri inseparabili: potenza di calcolo, controllo dei nostri dati, connettività sicura". E’ la linea d’azione espressa dal commissario Ue per il Mercato Interno, Thierry Breton, in un lungo articolo pubblicato sui suoi canali social.
Il commissario francese sollecita l’Europa affinché aumenti "senza ulteriori ritardi" la propria capacità di "sviluppare e produrre i processori più efficienti al mondo, compresi quelli quantistici". Da questo, scrive Breton, dipenderanno "la maggior parte delle catene di valore chiave per il futuro: automobili e oggetti connessi, tablet e smartphone, supercomputer e computer periferici, intelligenza artificiale e difesa". Per l’Ue, spiega ancora Breton, è poi "imperativo" dotarsi di "cloud europei autonomi" tenendo le aziende europee e i dati industriali lontani da "qualsiasi interferenza informatica esterna".
Per spingere lo sviluppo tecnologico europeo in tutte le aree – dalla difesa all’ambiente – secondo Breton è essenziale spingere non solo sulle "reti ad alta velocità e il 5G", ma anche su "una costellazione di satelliti in orbita bassa per fornire a tutti gli europei, ovunque si trovino nel continente, connettività ad alta velocità" e offrire "sicurezza" data dalla "crittologia quantistica spaziale".
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