Croazia fa sul serio, Germania finisce ko.
Bilic azzecca tutte le mosse, ora per tedeschi rischio C. Ronaldo
(ANSA) - KLAGENFURT (AUSTRIA), 12 GIU - La Croazia fa sul
serio, batte di misura la Germania facendole rivivere
l'incubo mondiale di dieci anni fa (ma a Lione fini' 3-0), e
dimostra che il suo tecnico Bilic parla sul serio quando
dice che questa squadra e' venuta in Austria per vincere gli
Europei.
Il ct con l'orecchino al lobo sinistro ed una laurea in
legge lo ripete dal dicembre scorso, dal giorno del
sorteggio dei gironi a Lucerna: chi e' stato capace di
battere a Wembley l'Inghilterra, impedendole la
partecipazione alla fase finale e aprendo la strada
all'arrivo a Londra di Fabio Capello, puo' benissimo
continuare a compiere imprese fino al trionfo finale di
Vienna, spinto da un patriottismo e da una passione fanatica
dei tifosi che non hanno uguali. Oggi Klagenfurt e' stata
invasa da gente in maglia a scacchi bianchi e rossi e la
festa continuera' tutta la notte.
La Croazia ha irretito in una ragnatela di passaggi e
sapienza di palleggio una Germania scesa in campo sicura di
ripetere il successo contro la Polonia. Non aveva calcolato
che la qualita' complessiva degli avversari di oggi era
infinitamente superiore a quella degli uomini di Beenhakker.
Cosi' i tedeschi, simbolo dei quali e' stata oggi
l'impacciata coppia di difensori centrali
Mertesacker-Metzelder, sono finiti al tappeto ed ora
rischiano di piazzarsi secondi nel girone e ritrovarsi in
una quarto di finale difficile, contro il Portogallo di
Cristiano Ronaldo.
Bilic ha schierato una Croazia molto compatta, votata al
pressing, al possesso palla e alle ripartenze veloci, con un
contropiedista come Olic unica punta in avanti. In mezzo
Modric ha dettato i tempi ed e' stato il migliore in campo,
Kranjcar ha spinto ma si e' dedicato (e bene) anche alla
marcatura di Ballack, Srna e Pranjic hanno imperversato
sulle fasce spingendo con proprieta' di mezzi tecnici. La
difesa, facilitata da un Gomez ancora ombra di se stesso e
un Klose privo di rifornimenti, e' stata diretta
impeccabilmente da Simunic, andato a fine partita a firmare
autografi e fare foto in mezzo ai tifosi. Tra i pali
Pletikosa e' stato pronto e reattivo su ogni pallone,
capitolando soltanto su un tiro al volo del solito Podolski,
dopo una 'spizzata' di Ballack ed un rimpallo.
La Croazia era passata in vantaggio con uno dei suoi
uomini migliori, quello Srna sogno irraggiungibile
(questione di soldi e status extracomunitario) della Lazio
che ha deviato in spaccata un bel cross dalla sinistra di
Pranjic. La Germania ha provata a replicare con un colpo di
testa di Gomez, finito di poco alto, poi e' stata la Croazia
a sfiorare il raddoppio con Kranjcar, figlio del tecnico che
guidava i biancorossi all'ultimo Mondiale. Al 32' Pletikosa
parava splendidamente una punizione insidiosa di Ballack,
poi era Metzelder a mettere di poco alto su cross di Frings.
La replica della Croazia con Kranjcar (tiro deviato da
Lehmann) era il prologo al gol del 2-0 che Olic segnava
riprendendo un tiro-cross dalla sinistra di Rakitic finito
sul palo.
Nella ripresa Loew le provava tutte, prima con Odonkor al
posto di Jansen, e Lahm riportato a sinistra, poi
sostituendo lo spento Gomez con Schweinsteiger (uno dei
pochi a salvarsi, prima di farsi espellere) per spostare
Podolski in avanti. Da tutto cio' scaturiva solo la rete di
'Poldi', preceduta sei minuti prima da un tiro di
Schweinsteiger che attraversava tutto lo specchio della
porta. Nel recupero Modric, dopo una bella combinazione con
Petric, mancava d'un soffio la terza rete croata, poi c'era
spazio solo per le feste sotto la curva dell'inferno
biancorosso e dei cori inneggianti alla patria.
La Croazia ci crede sempre piu', e' qui per vincere gli
Europei, e non vuole nascondersi: la Germania l'ha imparato
a proprie spese e ora per essere sicura di passare dovra'
conquistare Vienna il 16 contro l'Austria.