Euro 2008: la certezza di Buffon, l'Italia ci dira' grazie
''Arbitro Michel garanzia per noi, e Olanda- Romania sara' vera''
(dell'inviato Piercarlo Presutti)(ANSA) - BADEN, 15 GIU -
''Sono sicuro che alla fine gli italiani ci
ringrazieranno''. Se si tratti di un'uscita temeraria o
della manifestazione di certezze interiori azzurre finora
non confermate in campo, lo si sapra' solo a partire da
martedi' notte: fatto sta che Gianluigi Buffon abbranca in
tuffo un europeo ''nato sotto una cattiva stella'' e lo
stringe forte.
''Perche' - spiega - io sento ancora lo spirito del
mondiale, vedo la stessa voglia, sono felice di essere
ancora qui nonostante ad otto minuti dalla fine della
partita con la Romania potessimo essere di fatto sull'aereo
del ritorno a casa''. Si espone sempre, Buffon. Come quando
ha chiesto scusa agli italiani, ed il ct Donadoni lo ha
rimproverato per la motivazione (''la gara piu' brutta degli
ultimi 12 anni'', aveva detto dopo la disfatta contro
l'Olanda) un po' troppo autocritica. ''Non sono pentito
delle cose che ho detto, non e' vergogna chiedere scusa. La
realta' e' che mi ha spinto l'orgoglio''.
Si espone sempre ed a maggior ragione ora, il portiere
della nazionale, perche' ci crede. E molto: ''lasciamo da
parte i 'biscotti' e pensiamo a noi, a battere la Francia.
La designazione di Michel e' una garanzia maggiore per la
nostra sfida con la squadra di Domenech, quanto a
Olanda-Romania certo uno sguardo in avvicinamento occorre
darglielo: ma io spero e credo che sara' una partita vera.
Spiegatemi voi perche' gli olandesi dovrebbero lasciarsi
andare. Per eliminare Italia e Francia: ma fossi in loro
visti i risultati preferirei lasciare in gioco noi e la
squadra di Domenech, piuttosto che Mutu e compagni''.
Scherza, evidentemente: perche' poi fa la faccia minacciosa
ed aggiunge, ''ma a me invece non dispiacerebbe ritrovarmeli
davanti, gli arancioni''. Sincero per definizione, Buffon
non si nega al parere sulla questione arbitrale. ''Noi non
dobbiamo pensare a quello che e' stato, semmai servira' a
voi giornalisti a fine europeo azzurro, quindi speriamo
molto in la', per valutare come sia andata davvero la nostra
partecipazione alla manifestazione. E' chiaro, e parlo in
generale, che serve piu' bravura ed uniformita'''. Della
sua, di bravura, non parla con toni epici: ''Si', va bene il
rigore parato a Mutu: ma semmai a dare la misura di quanto
sto bene ci sono certe cose che ho fatto in allenamento e
che voi dovreste avere visto''. Parla della nuova frontiera
del calcio (Portogallo, Spagna ed Olanda ''ma a me sinora
sono piaciuti soprattutto Ronaldo e compagni, una squadra
vera che difende ed attacca in blocco'') ma si vede che
conta di mantenere in vita i vecchi rapporti di forza.
Quelli che vedono l'Italia in cima al mondo. Gli chiedono
pero' una ragione per non cominciare a preparare le valige,
e lui risponde: ''Il calcio da' e toglie''. Finora, causa
aiutini alle avversare, agli azzurri in questo europeo ha
tolto. Matematico dunque che nella sua logica qualcosa debba
essere restituito: ''E comunque - conclude - qualora dovesse
andare male meriteremmo un tributo''. Il famoso grazie, la
prima delle certezze di Buffon. (ANSA)