Repubblica Ceca ko: dramma Cech, ''mio anno maledetto''
Da Barbosa a Sarti, quando papere dei n. 1 macchiano una carriera
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Due errori pesanti che hanno
condannato la sua Repubblica Ceca ed esaltato l'impresa
turca. Quel numero uno sulla maglia pesa, puo' portare fino
in paradiso, ma puo' anche spingere all'inferno. Peter Cech,
normalmente decisivo nel bene con il suo Chelsea e con la
nazionale, questa maledetta partita contro la Turchia,
macchiata dalla sue papere sui primi due gol degli
avversari, non la dimentichera' certamente in fretta.
''Tutti commettono errori, sono un essere umano come gli
altri - ha confessato a fine partita - Il pallone era molto
bagnato e mi e' scivolato via dalle mani''. Da Barbosa a
Higuita, da Pumpido a Dida, da Zoff a Sarti: nella carriera
dei piu' grandi portieri una ''macchia'' si trova sempre,
anche perche' per averla si deve essere considerato comunque
bravo. Ci si dimentica infatti in fretta di un portiere che
balla una sola estate, ma ci si ricorda benissimo dei
''disastri'' di un grande portiere. Spetta poi alla sorte
scegliere se quel neo passera' inosservato per la poca
importanza della partita, o diventera' qualcosa che i tifosi
ricorderanno a lungo, se la ''papera'' avviene in
un'occasione importante come un Europeo o un Mondiale.
Adesso, lo sa bene anche Peter Cech, indiscusso numero 1 al
mondo insieme con Gigi Buffon, i suoi due errori non saranno
dimenticati facilmente. ''La partita di ieri - ha ammesso -
e' il riassunto di questa stagione maledetta. Sono molto
abbattuto per quello che e' successo. Eravamo a un passo dal
conquistare la vittoria, ma ce la siamo lasciata sfuggire
proprio all' ultimo''. Una stagione piena di delusioni per
il portiere del Chelsea, che si e' visto sfuggire di un
soffio il campionato inglese, la finale di Champions, persa
contro il Manchester United ai rigori, e la Coppa di Lega
con il Tottenham. ''E' difficile spiegare - ha aggiunto Cech
- quello che e' successo, avevamo la sensazione di avere il
controllo del match e invece...''. Nessuna figura nel calcio
incarna la 'vittima' e l'eroe meglio del portiere. Salva la
partita o commette disastri, non conosce vie di mezzo. Ne sa
qualcosa Moacyr Barbosa, portiere nero del Brasile 1950: era
il piu' forte di tutti, ma dopo la rete del 2-1 di Ghiggia
nella drammatica finale del Maracana' che vide la vittoria
dell'Uruguay, Barbosa fu preso come capro espiatorio. Fu
emarginato da un paese intero, divenne l'emblema della
sfortuna. Cosi' come Higuita, straordinario con i piedi e
idolo del popolo colombiano, prima di essere ricordato solo
per la palla persa ai Mondiali di Italia '90, con il vecchio
Milla che lo frego' eliminando la Colombia e qualificando i
suoi leoni indomabili. Lo sanno bene anche Dino Zoff e
Giuliano Sarti, portieri straordinari, le cui carriere
restano segnate, rispettivamente dai due gol contro l'Olanda
nella semifinale mondiale in Argentina nel '78, e dalla
clamorosa papera in Mantova-Inter che costo' lo scudetto del
'67 ai nerazzurri a favore della Juve. A Cech non
mancheranno di certo le occasioni per riscattare questo
doppio errore, costato l'Europeo alla sua Repubblica Ceca,
ma qualunque impresa non potra' cancellare dal suo
curriculum di straordinario portiere questa macchia. (ANSA).