Euro 2008, Donadoni: 'Spagna dura, ma vince gruppo Italia'
'Loro hanno fame, noi pure: arma decisiva nostro senso squadra'
(dell'inviato Piercarlo Presutti)(ANSA) - VIENNA, 21 GIU -
Tra analisi dei rispettivi Pil e digressioni sui diritti
civili, la sfida tra Italia e Spagna per i quarti di finale
dell' europeo di calcio ha assunto una portata tale da
coinvolgere i governi. Cosi' se per gli iberici, con il Re
Juan Carlos annunciato in tribuna a Vienna e pero'
aristocraticamente distaccato, e' stato Zapatero a lanciare
l'attacco parlando di 3-2 finale firmato dalla coppia delle
meraviglie Torres-Villa, logica appare la contromossa
dell'Italia che schiera il ministro competente, quello della
difesa. Ignazio La Russa sara' infatti domani a Vienna, come
rende noto la Figc, in rappresentanza dell'esecutivo: e
vista la moria dei centrali (fuori Cannavaro e Barzagli, in
disarmo Materazzi), magari Donadoni un pensierino a lui,
previo test pre-gara, l'ha fatto.
Battute a parte, e' innegabile la portata assunta dalla
partita di domani: al di la' della sfida tra fratelli
coltelli, paesi latini in competizione socioeconomica, e' un
derby calcistico che regala suggestioni enormi e soprattutto
un passi per la semifinale europea. Risultato che a
Donadoni, ad esempio, dovrebbe valere la riconferma sulla
panchina azzurra. ''Ma io non valuto il lavoro dal punteggio
di una gara - chiarisce il ct azzurro alla vigilia - vado al
di la'. E penso che in questi due anni sia stato fatto
umanamente il possibile. Ho messo anima e corpo in questo
mestiere, anche se questo non significa che sia andato
sempre tutto bene''. Si promuove a futura memoria, il ct. Ma
intanto c'e' da cercare la promozione vera sul campo, con
una formazione di fortuna, priva giocoforza degli
squalificati Pirlo e Gattuso oltre che dei lungodegenti
Cannavaro e Barzagli. Come sempre Donadoni si riserva di
scegliere domani dopo l'allenamento di rifinitura, ma
stavolta non lascia intendere subito che Cassano ci sara'
dall'inizio, come avvenne prima di Italia-Francia. Ergo, il
sampdoriano potrebbe persino rischiare il posto. Anche
perche' poi il ct si spertica in lodi per Di Natale ''uno
con il quale ho un feeling particolare''. Uno dei due
comunque fara' coppia con Toni, ''che sara' pure in
astinenza da gol da 415', ma per me con la Francia ha
segnato di fatto una doppietta guadagnando il rigore e
facendo espellere il suo marcatore''. Sorvola anche sul
resto dell' 11 iniziale, il ct: ma con la difesa bloccata
sul quartetto Zambrotta-Chiellini-Panucci-Grosso, a
centrocampo con De Rossi ed Ambrosini ci sono tre uomini
(Perrotta, Aquilani e Camoranesi) per due maglie. ''E'
una gara complicata - spiega Donadoni - avete visto ieri in
Turchia-Croazia cosa puo' significare mollare per un attimo.
La Spagna la conosciamo bene, tra l'altro l'abbiamo
affrontata in amichevole a marzo ad Elche. Ma questo e' un
quarto di finale dell'europeo, e' un'altra cosa. Sono ottimi
giocatori, abituati a vincere molto nei club e decisamente
meno in nazionale: per questo avranno molta fame di
successo''. Il segreto azzurro, dunque, ''e' avere la loro
stessa voglia, pur avendo vinto di piu'''. Intanto Donadoni
tiene a dire di non sentirsi in ''credito o debito con la
fortuna, perche' questo non e' il mio metro di valutazione,
vado un po' piu' in la': c'e' sempre un palo o una fatalita'
a spostarti il traguardo, io lo accetto senza piangere o
esaltarmi''. Difende i suoi centrali 'riconvertiti'
titolari: ''Non vero che non contavo su Panucci e
Chiellini''. Motiva i sostituti di Pirlo e Gattuso con una
battuta: ''I due milanisti sono importanti, ma ho altri
giocatori al loro livello. Anzi, avevo proprio pensato di
sostituire Pirlo e Gattuso per far prendere loro un po' di
fiato''.
A proposito di condizione fisica: i test sul recupero
dalla fatica come vanno? ''I valori sono buoni per tutti, e
questo e' molto importante anche sul piano tattico oltre che
su quello fisico: se stai bene riesci a sistemarti bene in
campo''. Chiarisce di non essere scaramantico e di non avere
ancora ufficializzato i cinque eventuali rigoristi: ''ne
parleremo domattina''. Poi gli chiedono due motivi per
essere ottimisti. Ne individua uno, ma importante: ''Credere
in quanto fatto fino ad oggi, essere uniti. Questo dovrebbe
essere naturale, visto che il nostro paese si sente
rappresentato da una squadra di calcio. Ed a proposito -
aggiunge - stavolta voglio essere io a ringraziare una parte
dell'Italia. Quella che soffre per motivi di salute e nella
nazionale trova un motivo per continuare nel sacrificio.
Noi, che siamo privilegiati, riceviamo testimonianze
incredibili, mi hanno scritto i malati dell'ospedale
Niguarda di Milano, una cosa toccante, ce la metteremo tutta
per loro. E' incredibile come queste persone invece di
pretendere aiuto te ne diano''. Chiude con un altro pensiero
al senso vero delle cose: ''Una gara come quella di ieri ti
toglie qualche anno di vita: ma e' il calcio, il destino, la
fatalita'. Meglio non lamentarsi troppo''. I tifosi del
Niguarda condivideranno.(ANSA)