Niente esonero ne' penali, domani addio Donadoni
Abete: "Senza volonta' contratto e' estinto". E' gia' Lippi- bis
(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Nessun esonero, semplicemente un
contratto ''estinto'', e la Figc non dovra' tirare fuori un
euro. Il passaggio dall'era azzurra di Donadoni al Lippi bis
avverra' gia' domani, senza se e senza ma, e soprattutto
senza penali: che il capitolo sulla panchina della nazionale
per l'ormai ex ct fosse chiuso lo si era capito quando
Casillas ha parato il rigore con cui la Spagna e' volata alla
semifinale europea e l'Italia ha fatto ritorno a casa. Adesso
pero' arrivano i puntini sulle 'i', circa il contratto del
commissario tecnico, dal presidente federale, Giancarlo
Abete, e sulla tempistica e' lo stesso Donadoni a dire che
l'atteso incontro ci sara' domani (e' previsto alle 14):
''Abbiate pazienza, domani ci vediamo e poi saprete''.
Il 'the end' pero' e' gia' scritto, mancano solo alcuni
dettagli. Una cosa e' certa: ne' esonero, ne' penali. ''Il
rinnovo del contratto del ct era legato al raggiungimento
della semifinale - ha spiegato Abete - un automatismo che
pero' non c'e' stato. In termini tecnici, non si deve fare
alcun esonero qualora decidessi di non riconfermare il
tecnico''. Abete ripercorre l'iter del contratto:
inizialmente la Figc aveva proposto un rinnovo automatico per
due anni a semifinale centrata: Donadoni aveva detto no,
perche' lo aveva interpretato come una fiducia a meta'.
Quindi e' maturata la versione dell'accordo in cui era
prevista la clausola reciproca di rescissione con una penale
di 900.000 euro lordi; poi e' stato lo stesso ct, qualche
giorno dopo, a chiedere al presidente ''di fatto di
rinunciare da parte sua alla clausola e di reinserire,
nell'ambito dell'accordo, l'automatismo della continuita' del
contratto in caso di raggiungimento della semifinale'' dice
il presidente federale. Insomma si e' tornati alla formula
iniziale proposta dalla stessa Figc a Donadoni e che lui
pero' in un primo tempo non aveva accettato. L'ex
centrocampista rossonero ha preferito scommettere su di se',
convinto di poter portare la sua Italia tra le prime quattro
d'Europa, e di conseguenza confermarsi sulla panchina per
altri due anni. Ed e' per questo che il ct con le valigie non
chiede soldi nemmeno ora.
A chiederli per lui ci pensa, salvo poi scoprire che
l'iniziativa era ''a carattere personale'', Roberto
Tropenscovino avvocato si', ma del ct solo amico. ''Ha
diritto a una buonuscita, come tutti quelli che lavorano deve
avere il suo compenso'' aveva detto il legale. ''E' un
avvocato che io conosco, ma quella e' una sua considerazione
che non ha nulla a che fare con il rappresentare il mio
pensiero'' spiega subito Donadoni. Quindi niente soldi,
niente buonuscita domani sul tavolo della Figc?
''Assolutamente no, e' esattamente l'opposto''. In base al
contratto dunque, con l'Italia fuori dal torneo, ci sono
dieci giorni dalla fine degli europei per confermare la
volonta' da entrambe le parti di proseguire il rapporto,
altrimenti il contratto viene automaticamente meno. Questa
volonta' non sembra esserci, almeno da una parte: e appare
ormai scontato il ritorno del ct campione del mondo.
Marcello Lippi e' rientrato dalla sua vacanza in barca e
lunedi', al massimo martedi' tornera' a Roma. Per riprendersi
la nazionale e portarla ai Mondiali in Sudafrica.