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Niente esonero ne' penali, domani addio Donadoni

20:2225-06-2008

Abete: "Senza volonta' contratto e' estinto". E' gia' Lippi- bis

Niente esonero ne' penali,  domani addio Donadoni

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Nessun esonero, semplicemente un contratto ''estinto'', e la Figc non dovra' tirare fuori un euro. Il passaggio dall'era azzurra di Donadoni al Lippi bis avverra' gia' domani, senza se e senza ma, e soprattutto senza penali: che il capitolo sulla panchina della nazionale per l'ormai ex ct fosse chiuso lo si era capito quando Casillas ha parato il rigore con cui la Spagna e' volata alla semifinale europea e l'Italia ha fatto ritorno a casa. Adesso pero' arrivano i puntini sulle 'i', circa il contratto del commissario tecnico, dal presidente federale, Giancarlo Abete, e sulla tempistica e' lo stesso Donadoni a dire che l'atteso incontro ci sara' domani (e' previsto alle 14): ''Abbiate pazienza, domani ci vediamo e poi saprete''.

Il 'the end' pero' e' gia' scritto, mancano solo alcuni dettagli. Una cosa e' certa: ne' esonero, ne' penali. ''Il rinnovo del contratto del ct era legato al raggiungimento della semifinale - ha spiegato Abete - un automatismo che pero' non c'e' stato. In termini tecnici, non si deve fare alcun esonero qualora decidessi di non riconfermare il tecnico''. Abete ripercorre l'iter del contratto: inizialmente la Figc aveva proposto un rinnovo automatico per due anni a semifinale centrata: Donadoni aveva detto no, perche' lo aveva interpretato come una fiducia a meta'. Quindi e' maturata la versione dell'accordo in cui era prevista la clausola reciproca di rescissione con una penale di 900.000 euro lordi; poi e' stato lo stesso ct, qualche giorno dopo, a chiedere al presidente ''di fatto di rinunciare da parte sua alla clausola e di reinserire, nell'ambito dell'accordo, l'automatismo della continuita' del contratto in caso di raggiungimento della semifinale'' dice il presidente federale. Insomma si e' tornati alla formula iniziale proposta dalla stessa Figc a Donadoni e che lui pero' in un primo tempo non aveva accettato. L'ex centrocampista rossonero ha preferito scommettere su di se', convinto di poter portare la sua Italia tra le prime quattro d'Europa, e di conseguenza confermarsi sulla panchina per altri due anni. Ed e' per questo che il ct con le valigie non chiede soldi nemmeno ora.

A chiederli per lui ci pensa, salvo poi scoprire che l'iniziativa era ''a carattere personale'', Roberto Tropenscovino avvocato si', ma del ct solo amico. ''Ha diritto a una buonuscita, come tutti quelli che lavorano deve avere il suo compenso'' aveva detto il legale. ''E' un avvocato che io conosco, ma quella e' una sua considerazione che non ha nulla a che fare con il rappresentare il mio pensiero'' spiega subito Donadoni. Quindi niente soldi, niente buonuscita domani sul tavolo della Figc? ''Assolutamente no, e' esattamente l'opposto''. In base al contratto dunque, con l'Italia fuori dal torneo, ci sono dieci giorni dalla fine degli europei per confermare la volonta' da entrambe le parti di proseguire il rapporto, altrimenti il contratto viene automaticamente meno. Questa volonta' non sembra esserci, almeno da una parte: e appare ormai scontato il ritorno del ct campione del mondo.

Marcello Lippi e' rientrato dalla sua vacanza in barca e lunedi', al massimo martedi' tornera' a Roma. Per riprendersi la nazionale e portarla ai Mondiali in Sudafrica.

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