Germania, Loew: siamo maturati, quindi vinciamo
Podolski e Schweinsteiger la trascinano, guru usa la prepara
(ANSA) - VIENNA, 26 GIU - Germania, il grande momento e'
arrivato con due anni di ritardo. Ma forse e' giusto cosi',
perche' la nazionale del progetto Klinsmann-Loew (che prima
di diventare ct era l'assistente del 'californiano') nel suo
Mondiale in casa di due anni fa non era ancora pronta. Aveva
inserito uomini nuovi e giovani interessanti nel telaio di
questa squadra che vince o si piazza sempre, ma non era
ancora un'equipe da quarto titolo iridato, quello poi andato
all'Italia che l'aveva battuta con merito nella semifinale di
Dortmund.
Adesso e' una Germania piu' forte e soprattutto matura, e
che per questo e' arrivata, come pronosticato da molti prima
dell'inizio del torneo continentale, alla sesta finale
europea della sua storia, grazie a qualita' tecnico-tattiche,
una preparazione atletica impeccabile per resistenza e
brillantezza (merito del guru americano Mark Verstegen e
della sua societa' 'Athletes Performance', scoperti da
Klinsmann), un grande carattere (non e' stato facile
riprendersi dalla botta della sconfitta iniziale contro la
Croazia) ed anche un po' di fortuna, quella avuta ieri contro
una Turchia che non meritava di perdere ed a cui non e'
riuscito l'ennesimo miracolo.
Solo un tecnico prima di Loew era riuscito a centrare la
finale europea al primo tentativo da capo-allenatore, ed e'
un precedente che incoraggia l'attuale ct, amante delle
scalate e soprannominato in patria 'Joghi': Jupp Derwall
guido' quella Germania al successo degli Europei, battendo
nella finale di Roma il Belgio, grazie alle reti del gigante
Horst Hrubesch, quello che poi, assieme a Magath, tre anni
dopo con l'Amburgo, stese la Juve nella finale di Coppa
Campioni ad Atene.
''Per me essere arrivato in finale e' una cosa
meravigliosa - commenta Loew dal ritiro svizzero di Tenero -,
a cui tenevo molto: negli anni scorsi, quando ero
l'assistente di Klinsmann, ci eravamo sempre fermati a un
passo dal traguardo: nel 2005 in Confederations Cup contro il
Brasile, nel Mondiale 2006 in semifinale contro l'Italia''.
Stavolta il 'Wunder team' e' passato ed ora Loew sogna di
vedere capitan Ballack alzare la Coppa che verra' consegnata
da Michel Platini: per la Germania sarebbe la quarta, un
record per il calcio d'Europa. ''Contro la Turchia siamo
stati anche fortunati - ammette il tecnico tedesco - ma spero
che la nostra mentalita' vincente possa essere determinante
nella finale di domenica. Quella di ieri a Basilea e' stata
una partita molto intensa, in cui non siamo stati brillanti
come avremmo voluto, ma abbiamo visto che in questo torneo
squadre come Portogallo, Croazia o Olanda non sono riuscite a
vincere quando dovevano. L'importante e' continuare a credere
in se stessi, avere sempre una mentalita' vincente e,
ovviamente, vincere le partite. E poi finalmente avremo meno
pressione addosso: abbiamo centrato l'obiettivo minimo di
essere in finale''.
Domenica sera Loew disporra' la sua Germania di nuovo con
il modulo 4-2-3-1, escludendo quindi ancora il deludente
bomber Mario Gomez, e sperando che Podolski e Schweinsteiger,
finora i due uomini-chiave, continuino a dimostrare quanto
questa squadra e' maturata. Sono i due 23enni del Bayern,
piu' che l'uomo-simbolo Michael Ballack, il segreto di questa
nazionale tedesca all'ennesima finale della sua storia.
(ANSA)