C'e' la Spagna, e Russia si squaglia di nuovo
Tre gol di scarto come a Innsbruck, Arshavin inesistente
(dell'inviato Alessandro Castellani) (ANSA) - VIENNA, 26
GIU - E' la Spagna la seconda finalista di Euro 2008 e
domenica sfidera' la Germania in una partita che sara' anche
la sfida tra due grandissimi movimenti calcistici.
Alla faccia della scaramanzia e delle paure del ct
Aragones di giocare in maglia gialla, Iniesta e compagni
hanno battuto la Russia con pieno merito, prendendo il
sopravvento dopo un primo tempo equilibrato e nonostante il
forfait di David Villa, chiamatosi fuori al 33' per un
infortunio.
Per fortuna degli spagnoli, i cui tifosi cantano 'cielito
lindo' nonostante la pioggia scrosciante, la Russia e'
esistita solo per un tempo, e nella ripresa non e' mai stata
capace di prendere l'iniziativa anche perche' la sua presunta
stella Arshavin stasera e' risultato nullo, non riuscendo mai
ad imbastire lo straccio d'un'azione. Se questo e' il
fuoriclasse che il pubblico del Barcellona vorrebbe nella sua
squadra, preferendolo nei sondaggi perfino a Benzema ed
Ibrahimovic, o si e' di fronte a un colossale abbaglio o
semplicemente a una serata storta.
In questa partita dal doppio volto, la Spagna nel secondo
tempo e' dilagata proprio come nel match della prima fase ad
Innsbruck e ha travolto gli uomini del giramondo Hiddink
anche con il medesimo scarto di reti, tre, pur se con un
punteggio diverso. Non e' stato il 3-1 pronosticato alla
vigilia dal Premier Zapatero, ma poco ci manca visto che e'
finita 3-0.
Non e' tutto, perche' la Spagna avrebbe potuto imporsi
ancor piu' nettamente se un Fernando Torres oggi in ombra
(infatti ad un certo punto Aragones l'ha sostituito con il
piu' produttivo Guiza, quasi subito a rete) fosse stato un
po' piu' preciso. Invece il biondino si e' fatto notare solo
per un paio di tiri (uno alto di poco al 7' st) e per una
caduta in area dopo un contatto sospetto con Zhirkov.
Ma il cambio di Torres con Guiza non e' stata l'unica
mossa azzeccata da Aragones, il vecchio ct che, dopo aver
deciso il destino del collega Donadoni, sta per lasciare e
vorrebbe farlo da campione continentale: decisivo e' stato
l'innesto di Fabregas, il migliore in campo, al posto di
Villa che ha cambiato l'assetto tattico (un centrocampista al
posto di un attaccante) ma non la voglia di giocare al calcio
della Spagna, quasi sempre in possesso di palla.
Non e' un caso che due dei tre gol delle furie rosse oggi
in giallo siano nati dai piedi del ragazzo-prodigio
dell'Arsenal, che ha fornito l'assist vincente sia a Guiza
che a Silva, nel primo caso con un splendido tocco 'a
cucchiaio' che ha servito all'attaccante del Maiorca che
piace alla Roma un pallone che era solo da spingere in porta.
La replica al 36', sempre della ripresa, dopo un rapidissimo
contropiede e passaggio dalla sinistra per Silva lasciato in
condizioni di segnare comodamente da una difesa russa ormai
allo sbando. Il gol che aveva sbloccato il risultato era
invece nato da un'iniziativa dell'ottimo Iniesta e cross
dalla sinistra con perfetto inserimento dell'altro gioiello
del Barcellona, ovvero Xavi.
A tutto cio' la Russia, alla sua prima (ed ultima)
apparizione a Vienna in questo torneo, ha potuto opporre
soltanto un tiro di Sychev nei minuti finali, che ha
costretto Casillas ad un intervento decisivo per mantenere
inviolata la sua porta. Troppo poco, anzi niente, per
impensierire una Spagna trascinata in finale anche dal
Principe-portafortuna Felipe delle Asturie, oggi in tribuna
assieme alla moglie.
Spagna vincitrice e tradizione rispettata, visto che le
riesce sempre quando gioca una semifinale dell'Europeo: i
precedenti sono quelli del 1964 e del 1984, e ora deve solo
sperare che non finisca come l'ultima volta, quando i suoi
sogni andarono a infrangersi contro la classe immensa e la
vena realizzativa dell'uomo che, diventato dirigente,
domenica sera consegnera' la Coppa da presidente dell'Uefa.
Non e' piu' l'epoca di Michel Platini, ma anche Michael
Ballack potrebbe creare molti problemi, quindi gli spagnoli
stiano attenti. (ANSA)