E' stato sottoscritto oggi, tra
Confindustria Alto Adriatico e Cgil, Cisl e Uil di Pordenone, un
accordo in cui viene condivisa la necessità di adottare delle
procedure per la riduzione dei consumi, che incidano
direttamente sull'attività lavorativa con il maggior
coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
L'intesa prevede la necessità che a livello aziendale si
effettuino scelte che, assieme a interventi organizzativi
importanti come il controllo del riscaldamento, adottino nuove
articolazioni degli orari (pause aggiuntive-utilizzo del
part-time), la distribuzione gratuita o a prezzo controllato di
bevande calde dai distributori automatici e la messa a
disposizione ai lavoratori di indumenti a isolamento rinforzato
(pile, giubbotti imbottiti, guanti) e tecnologicamente
compatibili con l'attività espletata, garantendo condizioni di
lavoro conformi a quanto previsto dalla legge e dai contratti
collettivi.
Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo
Agrusti, ha spiegato che nel documento si fa riferimento anche
alle iniziative adottate dagli industriali, al "grande gruppo di
acquisto e installazione di impianti fotovoltaici cui hanno già
aderito 180 imprese, con un obiettivo di 400 entro il mese,
un'operazione governata assieme al Polo Tecnologico e al
Consorzio Energia che sono riusciti a riunire produttori e
installatori del territorio aderenti al sistema" . Un'operazione
non facile da settare in poco tempo. "Difficilissima - ha
rilevato Agrusti - se sommiamo i tempi necessari alla
bollinatura dell'Agenzia delle Dogane e all'accettazione
dell'impianto da parte di Enel. Non accade solo alle aziende ma
anche ai cittadini. Mi chiedo se l'emergenza sia solo un titolo,
per qualcuno. Gli impianti vanno attivati domani, non fra sei
mesi. Queste sono cose che non dipendono da Putin, dai tedeschi
o dai norvegesi, chiederemo tempi rapidissimi, anche
mobilitandoci".
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