Una banda composta di criminali
preparati e forse specializzati che avevano preparato con cura
l'azione. E' questo il quadro che si sta delineando agli agenti
della Squadra Mobile della Questura di Pordenone che stanno
indagando per individuare le quattro persone fuggite a piedi
dopo che l'auto sulla quale stava tentando di sfuggire a un
rocambolesco inseguimento della polizia si è scontrata con altri
veicoli in centro città.
Secondo quanto accertato proprio dalla polizia, tutti i
componenti della banda erano sprovvisti di telefoni cellulari -
per evitare di essere individuati geograficamente - e per
comunicare tra loro hanno utilizzato radioline. Hanno inoltre
agito tutti con i guanti: fino a questo momento dai rilievi
effettuati nell'abitacolo dell'auto abbandonata dopo
l'incidente, non sarebbero emerse impronte digitali o altre
tracce che possano far risalire all'identità dei quattro.
Inoltre, sono state trovate targhe clonate, che dovute servire
per la fuga se la banda non si fosse imbattuta in una pattuglia
della Squadra Volante.
La Giulietta di colore nero, infatti, era stata intercettata
dalla polizia proprio mentre si stava allontanando da via San
Donà di Piave dove la banda aveva compiuto un furto di oggetti
preziosi in un appartamento, sembra dopo aver sventrato una
cassaforte. Subito dopo l'allarme, era sopraggiunta la Squadra
Volante che ha notato l'auto ed è scattato l'inseguimento. A un
certo punto i banditi hanno imboccato ad alta velocità una
strada in controsenso scontrandosi con le auto che
sopraggiungevano e restando intrappolati. Di questi quattro sono
fuggiti a piedi tra le strade affollate, ma uno, un cittadino
albanese di 25 anni, è stato bloccato dagli agenti. E proprio
nei confronti di questi oggi si terrà l'udienza di convalida
dell'arresto. Il giovane dovrà rispondere anche di resistenza e
lesioni a pubblico ufficiale, reato configuratosi durante le
concitate fasi dell'arresto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA