(ANSA) - TRIESTE, 20 GEN - Dal cargo ai passeggeri, il 2022 è
stato un anno da primato per i porti di Trieste e Monfalcone
(Gorizia), che fanno capo alla stessa Autorità di sistema
portuale, quello dell'Adriatico Orientale. Nonostante la
pandemia e il conflitto ucraino che ha aggravato la crisi
energetica, rallentando gli scambi globali, il sistema portuale
ha raggiunto nel 2022 traguardi mai toccati prima. Trieste ha
fatto registrare una crescita nel settore container del 15,92%
sul 2021 e dell'11% sul 2019 con 877.795 TEU movimentati: è il
miglior risultato in assoluto per lo scalo giuliano.
Record storico anche per il comparto RO-RO (+4,75%) con
320.327 unità transitate; solo nell'ultimo anno le toccate dei
traghetti sono state 862 (763 nel 2021).
Nel 2022 i volumi totali salgono del 4,03% rispetto al 2021,
a 57,5 milioni di tonnellate. Includendo anche la performance di
Monfalcone, si supera i 61 mln. Complessivamente, il traffico
ferroviario nei due porti supera gli 11mila treni; con gli
interporti di Trieste e Cervignano, si arriva a 12mila. Record
anche nel comparto crocieristico: il sistema portuale segna 533
mila passeggeri transitati (Trieste da sola registra 437mila;
+243%).
"Oggi siamo un porto che dipende sempre meno dal petrolio,
avendo saputo progressivamente diversificare. Multisettorialità
e complessità dunque sono i veri punti di valore di un sistema
flessibile - commenta il presidente dell' Autorità, Zeno
D'Agostino - I risultati del 2022 però non devono farci
abbassare la guardia. Dalla Cina arrivano notizie preoccupanti e
i porti di tutto il mondo si aspettano un rallentamento del
trend attuale. Per questo stiamo elaborando un piano di nuovi
investimenti per 1 miliardo di valore, quasi la metà da fondi
PNRR e il resto grazie a investimenti privati", conclude
D'Agostino. (ANSA).