Il piano industriale di Msc per il
sito Wartsila è "un progetto ambizioso, che se implementato
riconferma la vocazione industriale del sito triestino
garantendo l'occupazione ed evitando i licenziamenti contro cui
lavoratori e sindacati si battono ormai da quasi 2 anni". Ma
"restano ancora aspetti che dovranno essere chiariti e risolti
nelle prossime settimane se si vuole rispettare la data del 30
giugno, data entro la quale il Mimit intende definire l'accordo
di programma". Lo scrivono in una nota congiunta Fim-Cisl,
Fiom-Cgil e Uilm.
Innanzitutto, è l'elenco dei sindacati, "l'accordo
commerciale tra Wartsila e Msc, le risposte alle richieste di
sostegno finanziario e infrastrutturale avanzate da Msc a
governo e istituzioni locali, la definizioni dell'accordo
sindacale".
L'investimento stimato da Msc, ricordano le sigle, ammonta a
"104 milioni. Lo sviluppo del progetto è previsto in fasi
successive: ripristino aree interne e nuovo layout della
fabbrica, ridefinizione delle aree, spostamento e
efficientamento impianti, ottenimento delle certificazioni
(primi vagoni prototipi con installazione manuale),
installazione nuovi impianti e
settaggio, avvio dell'attività produttiva".
"I 300 dipendenti - aggiungono - passeranno da Wartsila a Msc
con la procedura di legge della cessione di ramo d'azienda.
Secondo il piano la piena occupazione lavorativa è prevista a
luglio 2027, con i primi 15 inserimenti a luglio 2024, i
successivi 45 a gennaio 2026, ulteriori 120 a settembre 2026. In
questo periodo tutti i dipendenti saranno coinvolti in piani di
formazione sostenuti anche con risorse pubbliche regionali".
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