Inclusione sociale, il ripristino di aree lasciate in abbandono e uno sport, il golf, che si avvicina alla portata di tutti. Sono questi i pilastri su cui si basa il Progetto "50 Ryder Compact Biogolf", una delle iniziative di inclusione sociale che la Federazione italiana golf (Fig) ha lanciato in vista della Ryder Cup 2022, terzo evento sportivo al mondo in programma a Roma presso il Marco Simone Golf & Country Club. E in tutto questo il Golf Club Livorno, realizzato a due passi dal mare tra i quartieri residenziali di Ardenza e Banditella, è uno dei primi esempi di una struttura golfistica che sorge su un'area inutilizzata. Oggi a visionare la struttura il presidente del Coni Giovanni Malagò (nell'ambito della sua visita in città alle strutture sportive livornesi colpite dall'alluvione) alla presenza del presidente Fig, Franco Chimenti, e del dg del Progetto Ryder Cup 2022, Gian Paolo Montali. "E' un impianto sorprendente, per come e per dove è stato realizzato. Complimenti a chi ha investito perchè riqualifica quest'area e dà una possibilità di dare un'immagine, direi una visione, a questo luogo e all'intera città", ha commentato Malagò. "Ho sempre detto che piuttosto che portare la gente al golf bisogna portare il golf alla gente e in questa occasione l'abbiamo fatto - ha sottolineato Chimenti -.
E' il primo capitolo di una inversione di tendenza. Questo rappresenta un campo pubblico, finalmente in centro di una città. Vedere questo spazio dedicato al golf fa molto bene allo sport e sfata idea che si una attività d'elite". Con il Progetto "50 Ryder Compact Biogolf", la Fig - in collaborazione con Credito Sportivo, Legambiente, FederParchi, Fondazione Univerde e Golf Environment Organization (Geo) - intende realizzare strutture golfistiche multifunzionali ad impatto ambientale basso o nullo in aree urbane abbandonate, col duplice risultato di riqualificare zone dismesse, offrendo ai giovani un'opportunità di sport nel cuore delle città. I primi esempi in Italia, a parte Livorno, sono il Torrenova Golf Club di Porto Potenza Picena (Macerata), il Gc Le Miniere di Cavriglia (Arezzo). A questi vanno aggiunti il progetto di Roma (Parco dell'Inviolatella Borghese), Latina e la trasformazione da campo pratica a 9 buche del Golf Club Agrigolf di Civitanova Marche (Macerata). A Livorno è stata bonificata un'area inutilizzata di dieci ettari, vicinissima al mare, creando così un elemento importante di riqualificazione per il territorio e la città, ma anche una preziosa opportunità occupazionale. In linea con i principi di ecosostenibilità, il Gc Livorno ha adottato per la prima volta in Italia la filosofia del campo da golf al 100% biologico ed interamente realizzato in macroterma, green compresi, raggiungendo così un risparmio idrico del 40% rispetto ai campi da golf tradizionali. La posizione ha permesso inoltre di avvicinare al golf nuovi appassionati. "Posso dire che si tratta di una scommessa vinta - ha spiegato il presidente del Gc, che è anche presidente del Comitato Fig Toscana, Andrea Scapuzzi -. Dopo circa tre anni dall'avvio siamo circa 200 soci e la struttura ha già raggiunto l'80% del progetto iniziale".