(di Federico Colosimo)
(ANSA) - ROMA, 09 APR - E' il Major più esclusivo del golf,
il torneo della "giacca verde" simbolo della competizione, una
sfida tra campionissimi che da sempre si gioca sullo stesso
percorso: l'Augusta National, teatro dei sogni del green. Il The
Masters non è una sfida come le altre, ma la sfida. In Georgia,
stato del Sudest degli Stati Uniti, è tutto pronto per l'88esima
edizione, in programma dall'11 al 14 aprile ad Augusta. Dove a
distanza di quasi nove mesi dall'ultima volta i big del PGA Tour
e del DP World tornano a sfidare i "ribelli" della LIV. Tra gli
89 giocatori in campo, 13 fanno parte della Superlega araba, tra
questi lo spagnolo Jon Rahm, numero 3 del world ranking, tra gli
sportivi più pagati al mondo, che cercherà di diventare il
quarto golfista dopo Jack Nicklaus (1965-1966), Nick Faldo
(1989-1990) e Tiger Woods (2001-2002) a vincere consecutivamente
il torneo dei maestri dopo l'impresa del 2023. "Questo non è un
torneo come gli altri. L'Augusta National è paragonabile allo
Stadio Santiago Bernabeu o a Wimbledon. Non importa quante volte
ci hai giocato, ogni volta che metti piede qui hai le farfalle
nello stomaco. E' un qualcosa che sogni per tutta la vita e che
si realizza, per i più bravi e fortunati, una volta all'anno",
le dichiarazioni di Rahm che in qualità di "Masters Champions"
ha scelto il menù della cena dei campioni deliziando i suoi
ospiti, tutti ex vincitori dell'evento, tra prosciutto iberico e
bistecca ribeye alla griglia.
Nel field i migliori 50 al mondo, tra cui anche 20 debuttanti.
Ma l'uomo più atteso, come sempre, sarà Woods. Per il
californiano, che il The Masters lo ha conquistato cinque volte,
la prima nel 1997, l'ultima nel 2019, il primo obiettivo sarà
quello di scrivere un nuovo record: mai nessuno è infatti
riuscito a superare il taglio per 24 volte di fila ad Augusta,
con Woods che lo scorso anno, prima di ritirarsi per infortunio
nel terzo round, eguagliò il primato di Gary Player (1959-1982)
e Fred Couples (1983-2007). Ma il grande sogno di Woods, neanche
a dirlo, è quello di indossare per la sesta volta la "green
jacket" emulando così Nicklaus che peraltro di Major ne ha
conquistati 18 contro i 15 di 'The Big Cat'. "Se tutto dovesse
procedere per il verso giusto penso potrei avere delle chance",
ha spiegato il fenomeno americano. "Amo il golf e giocare qui è
sempre una emozione, anche 29 anni dopo la prima volta. Spero,
quest'anno, di partecipare a tutti e 4 i Major". Poi sulla
possibilità di guidare il team Usa alla Ryder Cup 2025. "Ne
stiamo ancora parlando, incontrerò il Ceo della Pga of America
la prossima settimana", la rivelazione.
Tra i favoriti al titolo c'è, senza dubbio, Scottie Scheffler.
L'americano, numero 1 al mondo, il The Masters lo ha già fatto
suo nel 2022. Reduce da due successi (Arnold Palmer Invitational
e The Players Championship) e un secondo posto (Houston Open)
negli ultimi tre tornei giocati sul PGA Tour, troverà tra i suoi
principali avversari Rory McIlroy. Il nordirlandese, secondo nel
world ranking, non vince un Major da dieci anni (The Open,
luglio 2014). Al 16esimo Masters della sua carriera, per la
decima volta proverà a completare il "Grande Slam" per
raggiungere nella storia Gene Sarazen, Ben Hogan, Player,
Nicklaus e Woods. "Prima o poi ce la farà, ne sono sicuro",
l'opinione di Woods. In questo torneo, finora per lui stregato,
McIlroy ha conquistato sette Top 10 tra cui un secondo posto nel
2022. Solamente 60/o nel 2023, reduce dal terzo posto nel Texas
Open, per vincere il Masters si è affidato al 'guru' dello
swing, Butch Harmon, rivoluzionando la sua preparazione e
decidendo di saltare il tradizionale "Par 3 Contest", lo show
dei campioni con al fianco i loro familiari che domani
anticiperà la contesa. Poi si farà sul serio, con Nicklaus,
Player e Tom Watson che apriranno simbolicamente la sfida in
qualità di "honorary starters".
Dopo tanti anni, in campo non ci sarà nessun azzurro, neanche
Francesco Molinari che ad Augusta nel 2019 sfiorò la più grande
impresa della sua carriera. L'Italia sarà comunque
rappresentata. Lorenzo Gagli, che ha da poco deciso di ritirarsi
dall'attività agonistica, sarà il caddie di Josè Maria Olazabal.
Non un giocatore qualunque, ma un campione senza tempo, già
capitano del team Europe alla Ryder Cup 2012, che il The Masters
lo ha vinto due volte: nel 1994 e nel 1999. Fa rumore invece
l'assenza di Angel Cabrera. L'argentino, che il The Masters lo
ha conquistato nel 2009, è uscito da un carcere brasiliano lo
scorso agosto dopo aver scontato i due terzi della pena (3 anni
e 10 mesi) inflitta per violenza domestica ma al momento non può
ancora entrare negli Stati Uniti.
Diciotto i past winner in gara, di cui sette della Superlega
araba (tra loro Phil Mickelson, peraltro secondo nel 2023
insieme a Brooks Koepka, e Dustin Johnson). Il montepremi è
ancora top secret e tra azalee e magnolie, sul percorso voluto
da Bobbie Jones, tra le icone del golf, sarà sfida show. Sull'
"Amen Corner" (le buche 11, 12 e 13), invenzione di un
giornalista di Sports Illustrated che nel 1958 prese in prestito
il nome da un vecchio brano jazz, Shouting At Amen Corner,
potrebbe decidersi il torneo che crea leggende e garantisce un
posto, di diritto, nella storia dello sport e del golf. (ANSA).
Ecco il Masters, è corsa alla 'green jacket'
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