Forse una musa, forse una baccante o
anche una ninfa: è avvolta nel mistero l'identità della statua
di straordinaria bellezza rinvenuta nell'area archeologica di
Tusculum, l'antica città latina che la leggenda vuole fondata
dal figlio di Ulisse e della Maga Circe. Qui, a pochi chilometri
da Roma, nel cuore antico dei Castelli Romani, è stata infatti
rinvenuta questa statua di epoca romana dalle fattezze
raffinatissime che ha delle possibili "sorelle": tra loro
l'Afrodite di Epidauro, esposta al museo nazionale di Atene.
La bellissima donna in marmo pario è stata ritrovata questa
estate durante gli scavi nell'area delle Terme adrianee
dell'antica città: è a figura intera, a grandezza naturale,
realizzata a tutto tondo, di lei sono andate perse la testa e
parte degli arti superiori. Ma quello che resta è sbalorditivo
per la finezza della fattura delle vesti e del seno che vi
traspare dal tessuto bagnato, dei drappeggi, della fine
abbottonatura sotto il chitone, della fattura della nebride, la
pelle del cerbiatto che veniva indossata dai seguaci del culto
dionisiaco.
La campagna di scavo da cui è emerso il reperto è stata
condotta nell'ambito del progetto Tuscolo Eterna Bellezz@, nato
in seguito alle ricerche archeologiche avviate dalla Scuola
spagnola di Storia e Archeologia di Roma (EEHAR-CSIC) che hanno
consentito di riportare alla luce i resti monumentali di un
complesso termale di epoca adrianea. Venerdì 29 e sabato 30
settembre, grazie alla collaborazione on l'Associazione Frascati
Scienza, la statua sarà per la prima volta esposta al pubblico
alle Scuderie Aldobrandini di Frascati in occasione della Notte
europea dei ricercatori. Successivamente sarà visibile anche
nella fase de restauro che verrà condotto nel museo in una
modalità visibile al pubblico.
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