Un fascicolo di indagine per incendio doloso. E' quanto avviato dalla Procura di Roma in relazione al rogo avvenuto domenica nell'impianto di smaltimento dei rifiuti di Malagrotta. Il procedimento, coordinato dall'aggiunto Giovanni Conzo, è stato aperto alla luce della prima informativa trasmessa a piazzale Clodio dai vigili del fuoco. In base a quanto si apprende i pm hanno proceduto al sequestro delle telecamere di sorveglianza presenti e disposto ulteriori accertamenti tecnici.
Il maxi incendio ha interessato capannone di stoccaggio di 14mila metri quadrati dell'impianto per il Trattamento meccanico Biologico dei rifiuti di Malagrotta, il sito che per decenni ha ospitato la più grande discarica d'Europa, chiusa dieci anni fa ma non ancora risanata.
Ad andare a fuoco è stato il secondo impianto per importanza della Capitale dove l'Ama ogni giorno porta circa 650 tonnellate di rifiuti, circa 200mila tonnellate l'anno, per trattare i rifiuti indifferenziati o residuali della raccolta differenziata.
Per spegnere le fiamme, che hanno prodotto una lunga colonna di fumo visibile da molte zone della città, hanno lavorato per due giorni un centinaio di vigili del fuoco mentre il Campidoglio ha chiesto alla popolazione di tenere le finestre chiuse e di non utilizzare i condizionatori dell'aria. Divieto che era fino ad un raggio di un chilometro, poi esteso a 6. Con una nuova ordinanza il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ridotto a tre chilometri il divieto di pascolo e di raccolta e consumo delle verdure, mentre sono stati rimossi quello di svolgimento delle attività sportive all'aperto e la raccomandazione di non aprire le finestre.
Ora però i principali timori sono due: il rischio di presenza di diossina e la parziale paralisi dello smaltimento dei rifiuti della Capitale, già carente di strutture e in un periodo critico e di sovraccarico, come quello delle festività che vede tra le 10 e le 15 mila tonnellate in più di spazzatura da gestire. Per quanto riguarda il primo punto, l'Arpa dopo il primo monitoraggio dell'aria con quattro centraline fisse, parla di "dati nella norma". Ora però bisognerà aspettare i dati effettuati dai due campionatori installati dall'Arpa a ridosso dell'incendio e in grado di rilevare anche l'eventuale presenza di diossine nella valle di Ponte Galeria. In caso i dati peggiorassero, dice il Campidoglio, verranno valutati "eventuali ulteriori atti".
Quanto alla possibile paralisi del sistema rifiuti, qualche settimana prima che scoppiasse l'incendio, il sindaco Roberto Gualtieri aveva annunciato un piano ad hoc per tenere le strade pulite: "la raccolta stavolta non andrà in affanno per le feste grazie". L'incendio cambia le carte in tavola, anche se al momento - stando alle dichiarazioni - sarebbero stati individuati "sbocchi alternativi per mettere in sicurezza il conferimento dei rifiuti nei prossimi giorni". Che la situazione sia grave lo confermano comunque le parole del primo cittadino, che ha sentito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Lazio Rocca, il prefetto Lamberto Giannini: "tutti sono allineati e concordi nel lavorare insieme per evitare a Roma un'ennesima emergenza rifiuti".
L'impianto andato a fuoco era l'ultimo di questo tipo rimasto a Roma: gli altri tre sono già stati in passato distrutti o interessati da incendi e quindi chiusi. Il 15 giugno 2022 è bruciato il Tmb2, sempre a Malagrotta e quattro anni prima, l'11 dicembre 2018, era andato a fuoco il Tmb Salario. A marzo 2019 invece fu la volta dell'impianto di Rocca Cencia a bruciare e poi ad essere chiuso per decisione del Campidoglio. Ed è per questo che l'ipotesi del dolo non si può escludere. Intanto il presidente della 'Commissione parlamentare d'inchiesta sulle Ecomafie Jacopo Morrone ha annunciato un sopralluogo all'impianto per il 28 dicembre. "Credo - dice - che ci siano non pochi aspetti della vicenda, compreso il susseguirsi di incendi nell'ex discarica, da mettere sotto la lente della Commissione e da sviscerare".
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