"Ancora un morto in carcere, un
suicidio, a Regina Coeli qualche ora fa. Un uomo di 36 anni,
cinese, in carcere da poco più di un mese, si è impiccato alla
terza branda del letto a castello nella solita settima sezione,
quel porto di mare di arrestati, isolati, puniti, separati, dove
l'anno scorso se ne sono ammazzati quattro". Così il Garante
delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà
personale della Regione Lazio Stefano Anastasìa, sul suo profilo
Facebook. "Ero all'interno dell'istituto, in direzione, quando è
arrivata la notizia" racconta Anastasia. Il Garante si era
recato in visita nel carcere romano con il presidente della
Commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio. "Non
posso che ripetere le parole del presidente Mattarella - dice
ancora - servono risposte urgenti, contro il sovraffollamento,
per condizioni di vita umane e dignitose, l'unico modo per
contrastare la piaga dei suicidi in carcere". Si tratta del
trentaduesimo suicidio di un detenuto in Italia dall'inizio
dell'anno, annota il Garante, e il secondo nel Lazio.
"Ancora un suicidio in carcere, chiediamo al governo di
intervenire con urgenza per superare l'emergenza umanitaria che
si vive negli istituti penitenziari italiani", ha commentato la
responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani.
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