"Ho bisogno di me, scatti di
indipendenza", una mostra fotografica itinerante per la lotta
alle dipendenze organizzata dalla comunità bresciana dei
Lautari, è stata presentata oggi al Senato, a Palazzo
Giustiniani nella Sala Zuccari, per poi fare tappa in altre sedi
di Roma e di città italiane per poi arrivare in Lombardia.
Le immagini sono state realizzate dal giornalista del
quotidiano Bresciaoggi, Giuseppe Spatola, e dalla corrispondente
de Il Giorno, Milla Prandelli, in due anni. Scatti che
riprodotte nel calendario 2025 di Lautari, che servirà a
celebrare i 33 anni della Comunità di recupero dalle dipendenze
che ha la sua sede principale a Pozzolengo, nell'entroterra del
Garda bresciano e a Roma, Como, Pordenone e Firenze. Foto che
hanno illustrato il primo e il secondo libro della serie "Ho
bisogno di me" di Spatola.
La rassegna propone non casualmente 33 immagini, che
rappresentano i 32 anni + 1 di vita della comunità gardesana. Le
immagini sono state scattate nella sede principale di Lautari a
Monte in Grana, nel Bresciano, sia durante le attività
lavorative e quotidiano, sia in occasione delle Olimpiadi della
vita, nell'agosto 2024 a cui hanno partecipato sia i ragazzi del
centro di Pozzolengo, sia quelli delle varie strutture sparse
per la penisola.
Il dibattito è stato aperto dal presidente del Senato,
Ignazio La Russa, a cui ha fatto seguito il presidente
Coldiretti Ettore Prandini, il vice presidente vicario di
Confartigianato Eugenio Massetti e un video messaggio del
ministro all'agricoltura Francesco Lollobrigida.
"Interveniamo sui ragazzi con un'impronta umanistica e una
propensione a focalizzare il percorso terapeutico sulla
centralità della persona come condizione necessaria per
migliorare la qualità di vita - ha spiegato Andrea Bonomelli,
presidente dei Lautari -. L'obiettivo principale è la completa
riabilitazione della persona tramite l'acquisizione di un nuovo
stile di vita fondato sui valori di autonomia, responsabilità,
tolleranza, partecipazione, solidarietà, fiducia e autostima e
la costruzione di una rete con le Associazioni del privato
sociale e il lavoro psico-educativo svolto dalla famiglia.
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