Cori da stadio e il tentativo di
penetrare all'interno della sede dell'Arci Canaletto, alla
Spezia, da parte di un gruppo di attivisti di estrema destra. E'
successo nella notte di sabato scorso. Ne danno notizia i
gestori del locale, che parlano di "modalità squadriste, volte a
intimorire gli avventori tra i quali tanti giovani, fermate
dalla reazione calma dei soci, senza cedere alle provocazioni di
questi nuovi fascisti, hanno impedito loro di entrare nel
circolo". Già in passato sui muri esterni del circolo, da anni
attivo in ambito sociale e nella rivendicazione dei diritti
della comunità LGBTQ, erano apparse scritte e simboli collegati
al mondo dell'estrema destra.
Sui social, nelle ore successive all'episodio, che per adesso
non ha generato alcune denuncia alle forze dell'ordine, sono
apparsi video che mostrano frammenti del gesto. Mostrano un
gruppo di uomini, apparentemente giovani, di fronte ai cancelli
dell'Arci Canaletto intonare cori che ricalcano quelli che si
sentono nelle curve degli stadi di calcio, e poi "dove sono gli
antifascisti?" e inviti a "spaccare la testa al comunista di
m...".
Immediate le reazioni della politica. La segreteria provinciale
spezzina della Cgil parla di un "salto di qualità nelle azioni
intimidatorie", mentre Guido Melley e Roberto Centi di LeAli
denunciano come gli estremisti "pensano oggi, grazie al clima
politico generale, di restare impuniti". Solidarietà arriva dal
Pd cittadino, mentre il consigliere regionale dem Davide Natale
ha presentato un ordine del giorno in Consiglio parlando di "un
episodio da non sottovalutare". Domenica il circolo ha
organizzato un'assemblea che si terrà alle 18: "Dobbiamo
veramente aspettare un pestaggio per intervenire?"
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