Andrea Cantadori si è insediato
come nuovo prefetto della Spezia. Nativo di Mirandola, 63 anni,
ha lavorato in carriera tra Firenze, Roma e Milano. Si è
occupato di persone scomparse, di diritto d'asilo e di lotta
alle ecomafie. Nel gabinetto del Ministero dell'Interno ha
lavorato con gli allora futuri presidenti della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Nell'ultimo anno è
stato vicario del prefetto nel capoluogo lombardo. "Conosco la
Spezia dalla gioventù, i miei genitori comprarono casa a Lerici
quando ero ragazzo per trasferirsi dopo la pensione - ha detto
in un primo incontro con la stampa -. Se la Spezia riprende a
crescere dal punto di vista demografico significa che è
attrattiva. Vi sono in corso progetti di vario genere nel
settore turistico, industriale e dei servizi. Questo porta con
sé giuste esigenze di offerta culturale e sicurezza dei
cittadini". Cantadori ha citato le statistiche che vedono la
città al vertice per denunce legate alla droga. "Un dato
paradossalmente positivo perché significa che si lavora per il
contrasto. Ma è un problema tragico e non basta la repressione,
bisogna parlare con i giovani. L'obiettivo reati zero è
irraggiungibile, ma ci sono zone che meritano attenzione
particolare anche in provincia. Alla Spezia poi sono fenomeni
rilevanti il flusso di milioni di turisti ogni anno. I 700mila
croceristi, numeri in crescita, che se ne devono andare con un
buon ricordo". L'Agenzia nazionale per i servizi sanitari
regionali hanno recentemente collocato l'Asl 5 Spezzino al fondo
della classifica nelle prestazioni sanitarie per il Nord Italia.
"Ci sono alcuni problemi che vanno risolti alla Spezia e altri a
Genova, dove mi recherò presto per un incontro con il presidente
Bucci".
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