Le Frecce Tricolori, una cena di gala con l'attrice Laura Antonelli, il concerto di James Brown, lo spettacolo delle Bluebell del Lido di Parigi, fino al taglio del nastro con forbice dorate consegnate da un paracadutista all'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi: uno sfarzo insolito per Genova rese memorabile l'inaugurazione dell'aerostazione della città il 10 maggio 1986. Lo ricorda l'ex direttore dell'Enac Nord Ovest Alberto Lelli, all'epoca funzionario della direzione di circoscrizione aeroportuale di Genova delegato alla sicurezza aerea della manifestazione, intervistato dall'ANSA in occasione dell'apertura al pubblico della mostra fotografica a ingresso libero 'Regione Liguria, i nostri primi 50 anni' aperta fino all'8 ottobre al Palazzo della Borsa di Genova."Passammo dal giorno alla notte, dalle baracche prefabbricate a un piano sorte nel dopoguerra, al primo aeroporto italiano a due piani a servire i passeggeri con i pontili mobili, non li avevano nemmeno Linate e Malpensa allora - sintetizza Lelli -- Un'aerostazione modernissima a suo modo attuale ancora oggi se non si considera il boom della parte commerciale degli scali avvenuto negli ultimi anni.
L'inaugurazione fu una grandissima festa".
Oltre ai pontili per l'imbarco diretto che davano la possibilità di un attracco simultaneo per 5 aerei, il progetto aveva aumentato a 3.025 metri la lunghezza della pista, dove venne allestito un teatro tenda per l'esibizione delle ballerine parigine. Nasce il porto del cielo": recitava la scritta gigante ai piedi del palco a ridosso della nuova aerostazione. Un jumbo dell'Alitalia diede il battesimo del volo a 250 studenti genovesi, che accompagnati dall'attrice Sandra Milo sorvolarono la Liguria per mezz'ora. "Qualche problemino l'avemmo durante l'esibizione di aeromodellismo, un modellino di elicottero perse il contatto radio con l'operatore e atterrò fuori controllo in mezzo al pubblico sulla terrazza dell'aerostazione suscitando un mix tra stupore e spavento. - ricorda Lelli - L'operativo dello scalo in una notte sola si trasferì dalla 'baraccopoli' a fianco del torrente Chiaravagna alla nuova struttura. Un progetto atteso da tempo dalla città di Genova che aveva già dei grossi ritardi, ma che dimostrò che la città poteva farcela". (ANSA).