La Corte d'Appello di Milano,
sezione Persone, Minori e Famiglia, ha rigettato l'appello del
Comune di Lodi sulla questione della discriminazione degli
stranieri nell'accesso ai servizi comunali, tra cui il servizio
mensa da cui erano stati esclusi di fatto i bambini stranieri.
Lo rende noto l'Asgi, l'associazione degli studi giuridici
sull'immigrazione.
Sulla questione si era già espresso, nel dicembre 2018, il
Tribunale di Milano, che accogliendo il ricorso di Naga e Asgi,
aveva accertato la "condotta discriminatoria del Comune di Lodi"
e aveva ordinato di "modificare il 'Regolamento per l'accesso
alle prestazioni sociali agevolate' in modo da consentire ai
cittadini non appartenenti all'Unione Europea di presentare la
domanda di accesso" alle stesse condizioni degli italiani. Da
qui il ricorso del Comune, che è stato oggi rigettato dalla
Corte d'Appello.
"Legittimamente il Tribunale di Milano - si legge nella
sentenza della Corte d'appello, presidente Maria Cristina
Canziani - ha accertato il carattere discriminatorio delle
previsioni del regolamento del comune di Lodi". Secondo l'Asgi,
"dopo numerose sentenze di Tribunale che già avevano confermato
questo principio, si tratta della prima decisione di Corte
d'Appello che interviene su questa materia". Nel comunicato si
ricostruisce anche che "la Corte d'Appello ha confermato che
l'Isee - ove devono essere riportati per tutti anche i redditi e
i patrimoni all'estero - costituisce lo strumento generale di
accesso alle prestazioni sociali e che, fermi tutti i poteri di
verifica da parte dell'agenzia delle entrate e del Comune, lo
straniero non può essere gravato, in ragione della sua sola
cittadinanza, di oneri che rendono di fatto impossibile
l'accesso a importanti prestazioni sociali come la mensa
scolastica, il trasporto scolastico, il sostegno ai disabili".
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