Nella corso della Conferenza
Stato-Regioni di oggi il presidente della Regione Marche
Francesco Acquaroli avanzerà in particolare due istanze:
"uniformità nell'accreditamento dei dati presso il ministero e
l'Istituto superiore di sanità che deve rendere i provvedimenti
uguali in tutta Italia"; "lettura dei dati che sia un elemento
di capacità di vedere la tendenza e non fotografare il momento
stesso: quando il periodo che si considera è troppo stretto
basta un solo elemento per indicare una tendenza che magari non
è quella reale".
"Chiederemo di aiutarci - ha spiegato Acquaroli - a
instaurare un confronto con l'Iss e con il ministero della
Salute affinché le scelte e le ordinanze, tutte le decisioni
calate sul territorio siano oggetto di una concertazione e
rappresentino la migliore soluzione possibile al momento".
"L'impressione che ho è che - ha proseguito -, da qui ad aprile,
se rimarrà lo schema giallo arancione rosso, è il rischio di
un'epidemia che si ferma e riparte più volte, che fa su e giù
con la curva". Acquaroli vorrebbe che si evitasse "un continuo
rincorrersi di 'televenerdì', puntata settimanale che vede
cittadini e amministratori capire come sono classificati: credo
sia una percezione e una visione molto triste della politica e
del livello delle istituzioni in Italia. Credo non debba
avvenire e che - ha proseguito - ci sia un confronto e una
concertazione che faccia dedurre le migliori scelte per i
territori affinché si tuteli sicurezza e salute dei cittadini e
ci sia la possibilità di salvaguardare il livello
socioeconomico". Ci sono timori, ha detto ancora Acquaroli, non
solo per la sicurezza e salute dei cittadini ma anche per "la
tenuta socioeconomica". Occorre, ha concluso, "mantenere il
giusto equilibrio nelle scelte e che siano condivise e
rapportate e ai territori.
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