"Il Presidente di Interporto Stronati non ha affatto affermato che il progetto di hub europeo di Amazon a Jesi sarà trasferito a Valencia. In realtà, in Spagna sarà implementato il progetto che si sarebbe dovuto realizzare in Francia, a Rouen, nell'hinterland di Parigi. Solo chi non ha competenza può pensare che l'investimento in Spagna sia il sostituto di un investimento nel Centro Europa". A replicare alla nota del Gruppo Pd Marche è il capogruppo FdI Carlo Ciccioli.
"Come noto, la Spagna è l'estremo Ovest dell'Europa e Amazon pensa all'Europa Occidentale, all'Europa Centrale e anche all'Europa dell'Est. Nelle Marche, invece, - afferma - l'interesse per dar vita a un hub logistico di Amazon fra i più importanti in Europa continua a esserci. La parola chiave è proprio: "Logistico". Le Marche sono dal punto di vista logistico la meta ideale per tutto il traffico merci che attraversa il canale di Suez e punta al Centro Europa: - prosegue l'esponente di FdI - le navi diminuiscono i giorni di navigazione e le merci i giorni di trasporto ferroviario su ferro o su gomma. Questione di riduzione dei costi a cui Amazon è molto attenta". "Come sempre dal Pd, e fa specie visto che i loro esponenti fossero presenti questa mattina durante la riunione congiunta delle II e III Commissione Permanente, - contrattacca Ciccioli - vige sempre la strumentalizzazione e le interpretazioni forvianti. Si è dato in pasto ai mezzi di informazione, una nota stampa intrisa di allarmismo e di parziali verità, se non proprio menzogne. Ho contatti quasi giornalieri con i vertici operativi delle varie società: - riferisce - Amazon non è contenta per il ritardo di certo non imputabile alla Regione Marche, ma ad altri soggetti ben identificabili. Abbiamo però, ricevuto, anche personalmente, rassicurazioni sull'immutato interesse per il polo logistico da ubicare nell'interporto di Jesi".
"La realtà - continua il capogruppo di FdI in Consiglio regionale Marche, al termine della seduta congiunta di stamattina delle Commissioni permanenti - è che sull’Interporto si incrociano una serie di interessi confliggenti e storie societarie non sufficientemente solide e capitalizzate che intralciano il buon esito dell’investimento. Aggiungo che tutte le radici di questa storia cominciano dall’Amministrazione Ceriscioli (ex presidente di Regione Pd, predecessore di Acquaroli; ndr) e proprio dal Pd, da lì sono derivati i problemi e l’Amministrazione Acquaroli ha dovuto mettere riparo a percorsi arditi anche per tutelare gli ingenti investimenti dedicati all’Interporto e i diritti sui beni della Società”.
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