Si apre il 10 dicembre e a Palazzo
Santoni di Jesi la mostra "Senza tregua" che in 57 immagini
ripercorre la lotta dei lavoratori dello stabilimento
Caterpillar a difesa del posto di lavoro. Una storia a lieto
fine, firmata da Emanuele Belegni, operaio con il pallino della
fotografia, uno dei 189 lavoratori cui la multinazionale
americana, esattamente un anno fa - il 10 dicembre 2021 - diede
annuncio che la fabbrica sarebbe stata chiusa per portarne le
lavorazioni all'estero, aprendo tra l'altro una procedura per
condotta antisindacale. Dopo cinque mesi di lotta e presidio,
l'11 maggio 2022, è stato raggiunto l'accordo che prevede il
passaggio del sito alla IMR-Industriale sud, società del settore
automotive con sede a Carate Brianza, ed il riassorbimento nelle
linee produttive di tutti i lavoratori ex Caterpillar. "Senza
tregua" ripercorre in ordine cronologico i principali fatti
della vertenza, tra lotte, presidi dentro e fuori la fabbrica,
manifestazioni fino alla sede del Ministero del Lavoro. I
blocchi delle merci in uscita dallo stabilimento, la fiaccolata
e l'occupazione della SS76 Val d'Esino, notti e giorni di
presidio ininterrotto nel piazzale antistante la fabbrica, le
feste di Natale e Pasqua passate sotto le stelle, e la
solidarietà ininterrotta di migliaia di persone, attivisti,
partiti, associazioni sindacati, cittadini, docenti in visita
con le scolaresche per lezioni di educazione civica. "Ho
scattato migliaia di fotografie - ha raccontato Emanuele Belegni
oggi, in conferenza stampa - e sempre con grande emozione,
dentro e fuori i cortei. L'intento era quello di documentare
tutta la vertenza, nel bene e nel male".
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