Per il Rossini Opera Festival il
2023 sarà l'anno della riscoperta di Eduardo e Cristina,
trentanovesimo e ultimo titolo del catalogo operistico
rossiniano ufficiale: la prima esecuzione moderna nell'edizione
critica della Fondazione Rossini andrà in scena l'11 agosto alla
Vitrifrigo Arena. Una prima che non esaurisce la mission del
festival, che in 44 edizioni ha riportato alla luce il
cosiddetto "sommerso rossiniano", soprattutto nel genere serio,
ha sottolineato il sovrintendente Ernesto Palacio in un incontro
stampa: oltre alle riprese, "il Rof continuerà a lavorare con la
Fondazione Rossini per offrire edizioni critiche di versioni
alternative o di pastiche come Roberto Bruce o Ivanhoe", che non
figurano nel catalogo ufficiale. Anche Eduardo e Cristina è in
effetti un "centone", un collage di musiche rossiniane
preesistenti, messe in insieme per il pubblico di Venezia dove
l'opera fu rappresentata per la prima volta nel 1819. Ma il
titolo rientra tra quelli ufficiali del Rossini serio, "che
riserva sempre graditissime sorprese" secondo Palacio. Nel
cartellone 2023, altri due titoli seri e poco noti, come
Adelaide di Borgogna, in una nuova produzione, e la ripresa di
Aureliano in Palmira, nella produzione del 2014 con regia di
Mario Martone, premiata come Best Rediscovered Work agli
International Opera Awards 2015. In calendario anche il Viaggio
a Reims degli allievi dell'Accademia Rossiniana, due Cantate di
rara esecuzione, una dedicata a Pio IX, e una a Maria Malibran,
celebre interprete rossiniana, morta a 28 anni nel 1836,
"firmata da 5 compositori tra cui non figura Rossini", concerti
lirico sinfonici, concerti di belcanto e in chiusura la Petite
Messe Solennelle diretta da Michele Mariotti. Nei cast, il
direttore artistico Juan Diego Florez ha annunciato "9 debutti"
e l'inserimento di 20 ex accedmici rossiniani. Intanto
l'interesse per Rossini cresce in Estremo Oriente: il Rof è
stato in Giappone, dove ha incontrato l'ambasciatore italiano e
la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, e in Corea del
Sud, dove sono stati allacciati rapporti media culturali. Il
tutto in vista di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024.
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