Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, insieme al sindaco Domenico Sacconi, questa mattina a Comunanza ha incontrato i lavoratori e le rappresentanze sindacali dello stabilimento di Beko Europe. Beko Europe, azienda nata dall'acquisizione di Whirlpool da parte del gruppo turco Arçelik, nel suo piano industriale ha infatti previsto la chiusura di stabilimenti tra cui quello di Comunanza entro la fine del 2025, con un impatto significativo sull'occupazione locale. In particolare, lo stabilimento di Comunanza, attivo dal 1973, impiega attualmente 332 lavoratori ed è considerato un pilastro fondamentale per l'economia dell'entroterra marchigiano. Dopo questo incontro, "saranno avviati ulteriori approfondimenti tecnici per analizzare gli scenari possibili, affrontare le questioni giuridiche e fornire supporto alla strategia del Governo centrale".
"Siamo profondamente preoccupati per le sorti di questo stabilimento, - dichiara Acquaroli - che insiste in un territorio duramente colpito dal sisma, con una capacità estremamente limitata di riassorbire l'occupazione. Qui sono in corso investimenti miliardari per la ricostruzione pubblica e privata e per rigenerare l'economia oltre che per la realizzazione di nuove infrastrutture come la Pedemontana. È inaccettabile che, in pochi minuti, si voglia cancellare tutto: passato e futuro di una comunità intera".
"L'incontro è stato utile e importante per condividere informazioni, stabilire una strategia comune di difesa e definire proposte concrete", fa sapere la Regione.
"Siamo al fianco dei lavoratori e per noi la tutela dell'occupazione è una priorità assoluta - ha proseguito il presidente della Regione -. Siamo al loro fianco con tutti gli strumenti che potremo mettere in campo, insieme all'azione del Ministero per le imprese che sosteniamo. Tuttavia, è essenziale inviare un messaggio chiaro: certi asset sono fondamentali per il territorio e per la continuità e la stabilità industriale del Paese. Abbiamo ascoltato i lavoratori e le forze sindacali, che comprensibilmente vivono una situazione di forte apprensione. Ma questo stato d'animo è condiviso da tutti noi. Ci troviamo di fronte a una vicenda che non solo è irricevibile, ma che, per il metodo con cui è stata condotta, è offensiva nei confronti della storia di uno stabilimento produttivo che rappresenta 50 anni di lavoro, di comunità e di un indotto prezioso per le Marche".
Dopo questo incontro, saranno avviati ulteriori approfondimenti tecnici per analizzare gli scenari possibili, affrontare le questioni giuridiche e fornire supporto alla strategia del Governo centrale.
“La coesione del territorio, la compattezza delle sue istituzioni e delle sue forze sociali possono fare la differenza – ha concluso Acquaroli -. È questo lo spirito con cui continueremo a lavorare per difendere ciò che rappresenta non solo un orgoglio per la nostra regione, ma un pilastro essenziale delle politiche industriali e produttive italiane”.
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