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Farmacologia spaziale: tra i primi studi su Frontiers c'è Uniurb

Farmacologia spaziale: tra i primi studi su Frontiers c'è Uniurb

Tra i primi pubblicati. Già arrivate richieste internazionali

URBINO, 29 novembre 2024, 14:17

Redazione ANSA

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La rivista Frontiers in Space Technology pubblica uno dei primi studi sulla farmacologia spaziale ed è dell'università di Urbino (Uniurb). Lo studio è stato condotto dal professor Piero Sestili e dalla dottoressa Karen Barchetti dell'Uniurb, insieme ai colleghi dell'Università Paris Cité, Pierre Boutouyrie e Audrey Derobertmasure. La ricerca ha consentito di tracciare lo stato dell'arte delle attuali conoscenze, prospettive e criticità riguardanti l'utilizzo dei farmaci durante i voli spaziali, avvalendosi anche di interviste qualificate a scienziati e medici della Nasa, dell'Esa, a ricercatori del settore, flight surgeons (i medici di terra) e astronauti.
    Lo studio, ponendo l'accento su una serie di criticità della farmacologia spaziale, ha suscitato l'immediato interesse della comunità scientifica internazionale. Sono giunte infatti richieste di collaborazione dalla Germania, dalla Spagna, dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. Continuando nel frattempo la ricerca congiunta tra l'Uniurb e gli istituti francesi.
    "Quello che ci è apparso da questo studio - spiega il professor Sestili - è che le conoscenze sono ancora assai limitate, principalmente a causa delle ovvie difficoltà nel condurre ricerche sul campo - aggiunge - lo spazio è ostile a causa di una serie di fattori come l'assenza di gravità, esposizione alle radiazioni cosmiche, senza giorno, senza notte, e altro ancora - afferma - tutto ciò rappresenta un rischio per la salute degli astronauti, che va invece salvaguardata contando principalmente sulla disponibilità di farmaci".
   

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