Porti: presidenti-manager e più autonomia
Con riforma semplificazione, sportelli unici, meno burocrazia
21 gennaio, 19:36(ANSA) - ROMA, 21 GEN - La riforma dei porti varata oggi dal governo porta a una generale semplificazione del sistema portuale italiano. Queste le novità più rilevanti:
- DA 24 AUTORITA' PORTUALI A 15 AUTORITA' DI SISTEMA - Il sistema viene complessivamente snellito. Si passa da 24 a 15 port authority sul territorio nazionale, cui fanno capo complessivamente 54 porti di rilevanza nazionale. Le Asdp fanno capo a loro volta ad un Tavolo di Coordinamento del Ministero dei Trasporti, che stabilisce le linee guida dell'intero sistema
- NUOVO COMITATO PORTUALE: mentre prima era composto da una pluralità di soggetti, spesso a rischio di conflitto di interessi, in base alla riforma il nuovo board si chiamerà Comitato di Gestione e sarà ristretto a poche persone: un presidente-manager, un segretario generale, i revisori dei conti. A livello nazionale si passa dagli attuali 336 membri a circa 70. I soggetti economici che oggi fanno parte del Comitato rientrano in una categoria solo consultiva. Non appena il decreto attuativo sarà approvato in Commissione, verosimilmente entro aprile, gli attuali presidenti e commissari decadono.
- SPORTELLI UNICI: vengono istituiti uno Sportello Unico Doganale e uno Sportello Unico Amministrativo. Sostituiscono gli attuali 23 soggetti chiamati finora a svolgere 113 procedimenti amministrativi. Questo consentirà procedure molto più rapide, con un taglio drastico dei tempi di attesa delle merci in porto.
- MAREBONUS E FERROBONUS - Nella Legge di Stabilità 2016 sono previsti 200 milioni di incentivi per il trasporto merci via ferrovia e via mare
- DRAGAGGI - Il decreto di riforma rimanda a un Collegato Ambientale che prevede norme più rapide per quanto riguarda scavi e dragaggi in porto, per consentire operazioni per la funzionalità dei bacini.- ULTIMO MIGLIO - all'interno del contratto Rfi sono stati attivati diversi collegamenti ferroviari portuali. E' in corso la revisione dei progetti superati e lo sblocco degli investimenti per quelli considerati più necessari.