(ANSA) - GENOVA, 23 MAG - "Mi sembra che ci sia una paura del
nuovo che viene combinata anche con il disegno strategico che si
deve dare il porto. Ma una riforma con queste caratteristiche di
programmazione e rilancio internazionale per Genova è una grande
opportunità, bisogna saperla cogliere, poi verranno gli altri
pezzi, fra cui quello sul lavoro in porto. Ma la governance è
importante, non è solo discussione su un nome, ma sul progetto
che deve esserci prima per il porto". Luigi Merlo, consulente
del ministero dei Trasporti e già presidente dell'Autorità
portuale di Genova per due mandati, risponde così alla raffica
di critiche sulla riforma portuale arrivate nel convegno
organizzato dal Circolo Cap Autorità portuale proprio su questo
tema. "Abbiamo dovuto arrivare alla riforma per decreto -
ricorda - perché per nove anni il Parlamento non è riuscito a
farla. E avendo agganciato il decreto governativo alla legge
Madia si poteva parlare solo di governance, è la ragione per cui
non c'è il capitolo lavoro, che sarà un altro pezzo della
riforma". La cancellazione dei comitati portuali, in cui siedono
rappresentanti pubblici e privati per fare posto ad una gestione
solo pubblica? "Ho partecipato con il ministro Delrio al
comitato portuale a Napoli per fare sì che si potesse approvare
il bilancio consuntivo e il piano delle opere che sbloccava il
dragaggio dei fondali. E' chiaro che il meccanismo dei comitati
portuali non funziona più. Il tavolo di partenariato (domani si
aprirà il confronto) servirà ad arrivare ad una condivisione
delle posizioni, ma sul piano organizzativo decide il pubblico"
completa Merlo. (ANSA).
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