Porti: serve una regia nazionale per il coordinamento delle autorità
Assoporti e Sipotra:' Non ha più senso che tutti facciano tutto"
16 ottobre, 17:58(ANSA) - GENOVA, 16 OTT - Serve una regia nazionale per coordinare le politiche dei singoli porti e la sede è la conferenza dei presidenti delle autorità di sistema portuale.
Servono regole uguali per le concessioni in tutti gli scali. E il decreto semplificazione è una svolta da cogliere. Il convegno sulle concessioni in ambito portuale, con la presentazione del Rapporto 2019 sulle concessioni di infrastrutture nel settore dei trasporti, realizzato da Sipotra, Società italiana di politica dei trasporti mette in fila problemi e opportunità. "La riforma Delrio, dice che è dovuto un coordinamento nazionale del sistema portuale italiano e c'è un luogo per farlo, la conferenza dei presidenti delle autorità di sistema" dice il presidente di Assoporti Daniele Rossi sottolineandone la funzione: "Ci vuole un piano strategico della portualità italiana - spiega - che dica cosa fa ogni scalo, non ha più senso che tutti facciano tutto". E Francesco Munari del direttivo Sipotra, sottolinea che quel tavolo, finora "riunito poche volte e forse per parlare del tempo" deve essere utilizzato "tanto più in vista del recovery fund, dove dovremo selezionare progetti per non fare interventi a pioggia". Il decreto semplificazioni è un'opportunità contro la burocrazia.
"Rappresenta un punto di svolta per uno sviluppo veloce anche in materia di concessioni di beni e servizi nei porti. Bisogna usarlo, e con grande generosità e coraggio, altrimenti siamo sempre alle grida manzoniane e non succede nulla" dice Munari.
Mario Mattioli, presidente di Confitarma rilancia la "de-burocratizzare" e la necessità di "avere un'unica amministrazione" per la regia del settore "che si apra il più possibile al dibattito con gli stakeholders". Per le autorità portuali, in tema di concessioni di terminal e servizi ai privati, ci sono ancora temi da chiarire. "Sarebbe interessante capire se alcuni dei problemi potrebbero essere affrontati più agevolmente da autorità di sistema portuale più forti dal punto di vista tecnico-amministrativo - dice Paolo Emilio Signorini, presidente di Genova e Savona -. Continuo a pensare che l'attuale ordinamento non consenta a quelle italiane di essere attrezzate come quella di Rotterdam, ad esempio". (ANSA).