Ucraina: navi ferme, allerta dagli assicuratori
Sanzioni e guerra bloccano traffico da Russia, impatto sul grano
07 marzo, 18:16Il traffico marittimo dalla Russia è ancora in marcia ma gli effetti, anche indiretti, delle sanzioni europee ed occidentali iniziano a farsi sentire e potrebbero de facto paralizzarlo o ridurlo con ripercussioni negative sui prezzi delle materie prime, già a livelli record. Il P&I London Club, che raggruppa le compagnie assicurative attive nel settore marittimo, ha lanciato un'allerta per avvisare che le misure di Bruxelles potrebbero rendere difficile assicurare la copertura delle imbarcazioni. Le misure prese dalla Ue sull'importazione, esportazione di alcuni beni (sono esclusi prodotti energetici e alimentari) e servizi finanziari hanno un impatto anche per quei soggetti, armatori o trader, fuori dalla Ue e i componenti del club "possono non essere in grado di assicurare una copertura" assicurativa per chi opera dai porti russi, scrivono in un avviso. E questo, rileva, nonostante le misure non sembrano impedire l'attracco a porti e terminali russi del Mare Nero. Un rialzo notevole dei premi assicurativi è segnalato anche da diversi operatori di mercato. Nella zona peraltro, già inclusa nell'area di guerra nei giorni scorsi dal comitato congiunto di guerra dei Lloyds di Londra (principale attore mondiale del settore), sono attualmente bloccate, secondo i dati raccolti dalla Bloomberg, 140 navi. L'affondamento nei giorni scorsi del cargo panamense Helt, ma di proprietà estone, per una mina ha ulteriormente aggravato la situazione. Le imbarcazioni ferme, per mancanza di piloti e per le disposizioni delle autorità portuali, sono petroliere, navi cargo e trasporto di grano e prodotti alimentari. Una ulteriore spinta quindi ai rincari della materie prime alimentari come il grano e il mais di cui l'Ucraina e la Russia sono forti produttori e rappresentano assieme un 1/3 delle esportazioni mondiali. Solo l'Italia nel 2021 ha importato oltre 120 milioni di chili di grano dall'Ucraina e circa 100 milioni di chili di grano dalla Russia. Attualmente non c'è quindi nessun divieto formale per l'attracco nei nostri porti ma appunto la linea di comunicazione difficoltosa e i problemi assicurativi potrebbero incidere fortemente sulle consegne. (ANSA).